Si basa sull’ossido di grafene e sul polisulfone la nuova tecnologia Made in Italy in grado di rimuovere efficacemente dall’acqua potabile contaminanti come sostanze perfluoroalchiliche (PFAS), antibiotici e piombo. Una buona notizia nella Giornata della Terra che arriva dal Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr).
Le acque italiane
Per avere un’idea, i ricercatori di Greenpeace coinvolti nel progetto ‘Acque senza Veleni’ hanno scoperto, in 206 campioni su 260 analizzati, almeno una delle 58 sostanze Pfas monitorate: il 79% dei campioni di acqua potabile risulta contaminato. I dati appaiono più critici nelle Regioni del Nord Italia, con Liguria, Trentino Alto Adige, Valle d’Aosta e Veneto in testa alla classifica, mentre la situazione migliore si registra in Abruzzo, Sicilia e Puglia.
La novità
La tecnologia di filtrazione dell’acqua si basa su un nanomateriale in grado di rimuovere efficacemente contaminanti emergenti, come si legge su ‘Nature Water’.
La ricerca è stata condotta in collaborazione con l’azienda Medica Spa. Oltre ad essere sicura ed efficace ad ampio spettro, la nuova tecnologia si presta particolarmente a uno sviluppo industriale: è integrabile nelle linee di produzione esistenti, ha costi contenuti e prevede un uso minimo di grafene ossido nelle membrane filtranti.

Il risultato è frutto di un’attività di ricerca iniziata oltre dieci anni fa, che ha accompagnato lo sviluppo di membrane innovative a base di polisulfone e grafene ossido. È stata realizzata anche una linea di produzione semi-industriale nell’ambito del progetto europeo Graphil, finanziato dalla Graphene Flagship, che ha consentito di portare la tecnologia dai prototipi di laboratorio fino alla fase commerciale.
Come ha detto Vincenzo Palermo, direttore dell’ Istituto per la sintesi organica e fotoreattività del Cnr di Bologna (Cnr-Isof), “si tratta di un esempio efficace di come la ricerca se orientata verso i bisogni industriali e sostenuta da finanziamenti pubblici mirati, possa portare a risultati tecnologici concreti. Una tecnologia “che unisce sicurezza e sostenibilità, grazie alla quale Medica Spa potrà produrre migliaia di filtri all’anno”.
Proprio la collaborazione con l’azienda ha portato nel 2024 al lancio del Graphisulfone®, la nuova generazione di membrane composite polisulfone-grafene-ossido, in grado di combinare ultrafiltrazione e assorbimento in un’unica tecnologia. Per eliminare i contaminanti più insidiosi dall’acqua in modo efficace.