Se il tuo feed dei social media è pieno di cibi e ricette, è probabile che ti sia imbattuto in qualcuno che cucina con l‘olio di cocco. Spesso utilizzato nei prodotti da forno o come sostituto del burro in cucina, sui social viene definito un’alternativa più sana agli oli di semi (erroneamente etichettati come “velenosi”) o ai grassi animali. Alcuni sostengono addirittura che consumare olio di cocco puro ogni giorno possa aiutare a perdere peso.
Ma se si considera il contenuto nutrizionale, si potrebbe rimanere confusi. L’olio di cocco è ricco di grassi saturi e seguire una dieta ricca di grassi saturi può aumentare i livelli di colesterolo Ldl (cattivo), moltiplicando il rischio di malattie cardiache e ictus.
“È uno degli alimenti più fraintesi. Non è un grasso sano”, afferma Lisa Young, dietista e professoressa di nutrizione alla New York University. “In genere è composto per circa il 90% da grassi saturi, una percentuale elevata”.
L’olio di cocco è salutare?
Le evidenze dimostrano insomma che, nonostante la buona fama, non è il grasso più sano che si possa scegliere. Uno studio ha indicato che l’olio di cocco aumenta il colesterolo Ldl meno del burro, ma i ricercatori hanno comunque suggerito di sostituire il burro con grassi insaturi come l’olio d’oliva e di canola.
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Sui social media, alcuni utenti hanno incoraggiato il consumo di cucchiaiate di questo olio, sostenendo che aiuti a bruciare i grassi e a perdere peso. Ma Young spiega che la ricerca alla base di questa affermazione è stata mal interpretata. Gli studi hanno indicato che i trigliceridi a catena media presenti nell’olio di cocco potrebbero portare alla perdita di peso. Tuttavia, la ricerca non supporta il ruolo dell’olio di cocco nel bruciare i grassi, afferma Young, poiché quegli studi si sono concentrati su trigliceridi a catena media puri, non sull’olio di cocco in sé.
Se apprezzate il suo sapore, come Young che si autoproclama amante del cocco, considerate l’alto contenuto di grassi saturi. Come per qualsiasi alimento ricco di grassi saturi, come il burro o la carne rossa, è meglio consumarlo con moderazione, afferma Young. Insomma, “non c’è niente di male in una piccola porzione, ma bisogna attenersi alla moderazione”, sottolinea l’esperta.
L’American Heart Association, dal canto suo, consiglia di non consumare più di 13 grammi di grassi saturi al giorno e meno del 6% delle calorie giornaliere da fonti di grassi saturi (l’AHA elenca il cocco come una di queste fonti). Per una persona con una dieta da 2.000 calorie, si tratta di 120 calorie da grassi saturi o meno.
Non solo: Young consiglia di evitare l’olio di cocco a chi ha una dieta ricca di grassi saturi e a chi soffre – o ha una storia familiare – di colesterolo alto, diabete o malattie cardiache.
“Se la salute del cuore è un problema, dovresti passare immediatamente all’olio d’oliva”, afferma.
L’articolo originale è su Fortune.com
FOTO: GETTY IMAGES