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Caldo, +30% arrivi nei pronto soccorso

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Velasco25 Articolo

Le temperature elevate si stanno facendo sentire sulla salute degli italiani: sono aumentati infatti del 30% gli arrivi ai pronto soccorso degli ospedali a causa del caldo. Tanto che le strutture sanitarie stanno potenziando la risposta per far fronte ai pazienti che cercano assistenza. Ma cosa ci aspetta nei prossimi giorni?

La ritirata del caldo

Stando all’ultimo aggiornamento del bollettino caldo del ministero della Salute, per domani 25 luglio saranno 16 le città con bollino rosso: Bari, Cagliari, Campobasso, Catania, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Reggio Calabria, Rieti e Roma. In arancione solo Viterbo, mentre in giallo avremo Ancona, Bologna, Bolzano, Trieste e Venezia. Si respirerà a Brescia, Genova, Milano, Torino e Verona, che però fanno i conti col maltempo.

Il 26 luglio secondo le previsioni l’ondata di caldo lascerà l’Italia, con un calo sensibile delle temperature anche al Sud e nelle Isole. Le città da bollino rosso restano due: Bari e Catania. In giallo Bolzano, Cagliari, Campobasso, Civitavecchia, Firenze, Frosinone, Latina, Messina, Napoli, Palermo, Perugia, Pescare, Reggio Calabria, Rieti, Roma e Viterbo. Il resto d’Italia avrà (finalmente) il bollino verde.

Malori e codici minori

A confermare l’aumento dei malori da caldo è la Fiaso (Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere). “Stiamo registrando un aumento medio di accessi del 30% – spiega il presidente, Giovanni Migliore – e le aziende sanitarie e ospedaliere stanno modulando la capacità di accoglienza, con posti letto aggiuntivi nelle medicine interne o ambulatori dedicati ai codici minori per alleggerire il carico di accessi nei pronto soccorso”.

Le ondate di calore prolungate hanno posto notevoli sfide al sistema sanitario. Nei giorni scorsi il ministero della Salute ha inviato una circolare alle Regioni, invitandole ad adottare il codice calore nei Pronto Soccorso, ovvero un percorso assistenziale preferenziale e differenziato nei dipartimenti di emergenza.

L’assistenza sul territorio

Il fatto è che i cittadini si rivolgono all’ospedale in assenza di risposte sul territorio. “Non deve mancare in questo momento il supporto dei medici di medicina generale e dei servizi territoriali – avverte Migliore – o nei pronto soccorso la situazione diventerà critica”. Ecco perché torniamo a ricordare le precauzioni per proteggersi dalle alte temperature. 

Caldo tra picchi e allarmismo, il ritorno del numero 1500 e il monito Onu

Anche le aziende sanitarie, ricorda Fiaso, hanno promosso campagne di sensibilizzazione, attivato numeri verdi e servizi di assistenza domiciliare, incoraggiando la popolazione a prendere misure preventive per evitare i problemi di salute legati alle alte temperature. In attesa della fine di questa ondata di calore.

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