PGIM_970x250_HEADER

Farmacia: sempre più servizi, cresce la telemedicina. Il caso equivalenti

farmacia
Adyen Articolo
Velasco25

Sempre più servizi in farmacia: negli ultimi due anni il 73,8% degli esercizi della Penisola ha aderito al progetto pensato per rispondere alle esigenze di salute dei cittadini, anche quelli delle aree interne. E la telemedicina decolla: nel 2018 appena il 10% delle farmacie offriva il telemonitoraggio della pressione arteriosa, mentre nel 2024 si supera il 70%. Stesso trend per la telecardiologia: dal 28% al 76,5%.

È ricco di dati il VII Rapporto sulla Farmacia ‘targato’ Cittadinanzattiva e Federfarma, con il supporto non condizionato di Teva, realizzato grazie ai dati raccolti da settembre a dicembre 2024 coinvolgendo 1.600 farmacie e 1.200 connazionali. “Il Rapporto è lo strumento attraverso il quale ascoltiamo i bisogni dei cittadini e raccogliamo le esperienze dei farmacisti per disegnare l’evoluzione di una farmacia sempre più rispondente alle esigenze di salute della collettività. In questo modo – ha sottolineato il presidente di Federfarma Marco Cossolo – intendiamo costruire un percorso partecipato che porti ad un’assistenza sanitaria di prossimità e che metta realmente al centro la salute e il benessere del cittadinoe”.

La ”farmacia dei servizi” fa progressi, “ma il processo ancora non può ritenersi completato”, ha detto Anna Lisa Mandorino, segretaria generale di Cittadinanzattiva, convinta che vada favorito il processo che vede le farmacie “come luogo privilegiato per effettuare le vaccinazioni, allargandone lo spettro, ma anche favorendo la diffusione di nuovi servizi a supporto dell’assistenza domiciliare e dell’aderenza terapeutica, nonché della medicina di genere”.

I punti dolenti

Proprio l’aderenza alle terapie appare in affanno: solo il 28,3% dei farmacisti partecipa ai programmi di supporto, e il 51,9% di loro segnala ostacoli burocratici. Stessa cosa per l’Assistenza Domiciliare Integrata, con valori molto bassi (nel 2018: 7%, nel 2024: 6,5%).

Negli ultimi 12 mesi inoltre appare unanime (98,9%) tra i farmacisti, la consapevolezza che il settore abbia registrato durevoli indisponibilità e carenze di farmaci. A scarseggiare sono medicinali per malattie croniche (94,1%); antibiotici (50,4%); antinfiammatori (18,1%); vaccini (13,8%); medicinali oncologici (11,1%); antipiretici (8%).
Stando ai pazienti nel 29,6% dei casi l’attesa era comunque compatibile con le proprie esigenze di salute, per l’11,8% era invece incompatibile.

I servizi

Rispetto al 2023 aumenta il numero di farmacie che offre una gamma di servizi: test ed esami diagnostici tra cui quello della glicemia (83,7%, nel 2023 era l’81,6%), del colesterolo (79,1% rispetto al 78,4% del 2023), dei trigliceridi (74,7%, un anno fa il dato si fermava al 73%); Cup e servizi correlati (79,1% rispetto al 77,4% del 2023).
Cresce la possibilità di prenotare e ritirare farmaci e prodotti in farmacia (85%), così come il tradizionale servizio delle preparazioni galeniche (62,2%).

A detta dei cittadini, i servizi più fruiti rimangono gli stessi del 2023, ma la richiesta appare in lieve calo: prenotazione di farmaci e altri prodotti da ritirare in farmacia (richiesto dall’84% degli interpellati, nel 2023 era l’86,5%), monitoraggio dei parametri (45,7%, nel 2024. nel 2023 era 46,3%), Cup e servizi correlati (34,7%. Nel 2023: 38,7%), preparazioni galeniche (28,4%. Nel 2023: 34%). Tra le prestazioni che gli intervistati non sapevano si potessero trovare in farmacia figurano spirometria (10,1%), servizi di supporto all’Asi (9%), programmi di supporto all’aderenza terapeutica (8,1%).

Il caso degli equivalenti

Quasi la metà (48,7%) delle persone intervistate utilizza abitualmente un farmaco equivalente, mentre un altro 44,6% dichiara di assumerlo saltuariamente. Chi proprio non lo usa è il 6,7% del campione. Ma se guardiamo alla penisola,
Abruzzo (17,6%), Lazio (14,7%), Molise (12,5%), Umbria (12%) e Sardegna (10%) presentano i valori relativi più alti in coloro che dichiarano di non assumere mai i farmaci equivalenti. Si conferma dunque il gradiente Nord-Sud.

Inoltre per lo più i giovani dai 18 ai 30 anni utilizzano questi farmaci abitualmente, seguiti dai senior 75/84 anni. Gli anziani over 85 anni – quelli che prendono più medicinali – sono coloro che maggiormente ammettono di non utilizzarli mai. A giocare un ruolo è anche la mancanza di conoscenza. Tra le persone che ammettono di non conoscere la differenza tra principio attivo e nome commerciale del farmaco, prevale la fascia di età dai 64 ai 74 anni. Al contrario, nei giovani 18/30 anni nessuno mostra incertezze al riguardo.

C’è chi dice no, ma perchè?

Tra i motivi di rifiuto dei farmaci equivalenti, i farmacisti (il 93,5%) segnalano il timore dei cittadini che questi prodotti  non siano davvero equivalenti in termini di efficacia, qualità e sicurezza, o problemi con l’identificazione della confezione (62,6%) o ancora abitudini che non si è disposti a cambiare (62,1%).

Tra i pazienti oltre al timore che non siano “equivalenti” (57,9%), emerge la fermezza di non volersi assumere alcuna responsabilità finché non sia il medico prescrittore a farlo (18,4%), o la diversa composizione degli eccipienti (15,8%).

L’effetto farmacista

La fiducia riposta nel farmacista fa la differenza in chi dice sì agli equivalenti (48,8%), insieme a risparmio (39,7%), indicazione del medico (19,7%) o fiducia riposta nel produttore (8,7%). Il risparmio primeggia unicamente tra i giovani 18/30 anni, mentre in tutte le altre fasce d’età prevale la fiducia nella proposta fatta dal farmacista.

La novità: dall’ospedale in farmacia

Il 79,8% dei farmacisti intervistati ha iniziato a gestire la distribuzione dei farmaci riclassificati dalla fascia A-PHT (canale ospedaliero) alla fascia A: una novità apprezzata da chi ne usufruisce, a detta del 55,9% dei farmacisti, anche se ancora molti cittadini non conoscono questa possibilità. Insomma, questo e altri nuovi servizi disponibili in farmacia forse dovrebbero essere pubblicizzati un po’ di più.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.