Mezzo milione di italiani non ha i soldi per comprare i farmaci

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Quasi mezzo milione di italiani quest’anno non ha potuto comprare i farmaci di cui aveva bisogno per ragioni economiche. Dopo essere stata eletta ‘capitale europea’ della spesa ‘out of pocket’ per le cure – perché tra i Paesi del’Europa occidentale è quella in cui i cittadini sborsano di più di tasca propria per curarsi – sull’Italia arrivano altri dati a delineare i contorni di un sistema sanitario che arranca.

 

Per la precisione, sono 473 mila le persone che non si sono curate perché impossibilitate ad acquistare i medicinale dei quali necessitavano. E la richiesta di farmaci da parte degli enti assistenziali ha raggiunto il picco degli ultimi 7 anni con oltre un milione di confezioni (+4,8% rispetto al 2018). Questo quanto emerge dal 7° Rapporto sulla povertà sanitaria, presentato a Milano dalla Fondazione Banco Farmaceutico e BFResearch.

 

Le difficoltà non riguardano solo le persone indigenti: complessivamente 12,6 milioni hanno dovuto limitare almeno una volta durante l’anno la spesa per visite mediche e controlli periodici di prevenzione (dentista, mammografia, pap-test) per ragioni economiche. In media ogni persona spende 816 euro l’anno per curarsi, contro i 128 di chi è povero. Tuttavia le famiglie non povere spendono per i farmaci non coperti dal Servizio sanitario nazionale il 42% del proprio budget sanitario, mentre quelle povere il 62,5%, perché possono investire meno in prevenzione.

 

Particolarmente significativa ad esempio è la spesa delle famiglie povere per il dentista e per i servizi odontoiatrici (solo 2,19 euro al mese, contro 31,16 euro del resto della popolazione), per l’acquisto di articoli sanitari (0,79 euro al mese contro 4,42 euro) e per i servizi medico ospedalieri (4,61 euro contro 19,10 euro).

 

La quota di spesa farmaceutica totalmente a carico delle famiglie (non coperta dal Ssn) è passata dal 37,3% al 40,3%. Ad essere richiesti sono soprattutto i farmaci per il sistema nervoso (18,6%), per il tratto alimentare e metabolico (15,2%), l’apparato muscolo-scheletrico (14,5%) e respiratorio (10,4%). Servono, inoltre, presidi medici e integratori alimentari.

 

In questo quadro sono le famiglie con figli, povere e non, quelle costrette più spesso a dover limitare o rinunciare alle spese per visite mediche e controlli di prevenzione: lo fa il 22,9%, contro il 19,2% di quelle senza prole. “In Italia, le famiglie con figli minori, sia povere che non, sono penalizzate nell’accesso alle cure e, per ragioni economiche, devono rinunciare o rinviare delle cure in misura superiore alle altre – commenta Sergio Daniotti, presidente della Fondazione Banco Farmaceutico onlus – Speriamo che questo rapporto contribuisca alla presa di coscienza di tale situazione e del fatto che senza migliaia di enti e associazioni che in tutta Italia offrono assistenza socio-sanitaria gratuita agli indigenti, il quadro sarebbe ancora più drammatico”.

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