Giornata del malato, contrastare la solitudine

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Malati, ma non più soli. Proprio il contrasto alle vecchie e nuove solitudini è una delle sfide da vincere, come ricorda nella XXIX #GiornataMondialeDelMalato Boehringer Ingelheim Italia. L’azienda vuole far sentire la propria vicinanza e il proprio sostegno a tutti coloro che vivono ogni giorno l’esperienza della malattia: pazienti, operatori sanitari e caregiver.

La Giornata mondiale del malato, istituita nel 1992 da Papa Giovanni Paolo II, quest’anno sottolinea l’importanza della relazione di fiducia alla base della cura dei pazienti, oltre che di fermarsi ad ascoltare chi soffre. “La pandemia ci ha costretto a ripensare il nostro quotidiano, sia nelle comunità familiari che professionali – dichiara Morena Sangiovanni, presidente del Gruppo Boehringer Ingelheim Italia – rimettendo al centro una delle sfide più importanti: il contrasto alle vecchie e nuove solitudini, specie in contesti di fragilità dove la solitudine per il paziente è diventata soprattutto fisica”.

“Nel nostro Paese i soli malati cronici sono 24 milioni. E le proiezioni indicano che, nel 2028, il numero salirà a 25, mentre i multi-cronici saranno 14 milioni, secondo il ‘Rapporto Osservasalute 2019’ dell’Osservatorio nazionale sulla salute nelle regioni italiane. La Giornata del malato- continua – assume un significato ancora più profondo nei termini del prendersi cura, dell’accesso tempestivo alla prevenzione e alla terapia, di riconsiderare l’organizzazione territoriale dei percorsi terapeutici, dell’opportunità di un approccio multidisciplinare e alle cui necessità abbiamo la possibilità di rispondere in maniera importante, anche grazie agli strumenti europei come il Recovery Plan“.

“La nostra ambizione è quella di dare una speranza di cura. E, da sempre, condividiamo con i pazienti la gioia o la delusione per i risultati di uno studio clinico, l’incertezza e la speranza in attesa di una nuova terapia. Non solo. Ci occupiamo anche di salute animale, convinti che sia essenziale anche a garantire la salute umana, così come del valore degli animali di compagnia accanto alle persone con patologie”.

“Noi – conclude Sangiovanni – continueremo a impegnarci per dare nuove speranze di cura a chi sta vivendo l’esperienza della malattia, auspicando di poter lavorare in maniera sempre più integrata con tutti gli attori del sistema sanitario, per offrire una sempre migliore assistenza e qualità di vita ai pazienti”.

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