Continuità alla Salute, le sfide per Draghi e Speranza

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Dopo giorni di fibrillazioni e nomi più o meno improbabili, la scelta di Mario Draghi per il ministero della Salute si rivela all’insegna della continuità. Una scelta che ai bene informati sembrava quasi obbligata, considerata la crisi pandemica e la necessità, per chi fosse subentrato a Roberto Speranza, di tempo per conoscere una macchina che per il ministro di Leu non ha più segreti. Me se Speranza accoglie la conferma citando pacatamente l’amato articolo 32 della Costituzione, non sono poche le sfide che lo attendono (e con lui tutto il governo).

Dall’approvvigionamento dei vaccini anti-Covid (con le Regioni che si vogliono muovere in ordine sparso) al rebus dell’utilizzo in Italia del siero AstraZeneca, passando per le tensioni con la Lombardia, che non hanno perso vigore dopo la vicenda dei dati rivisti e corretti. C’è poi l’insidia costituita dalle varianti del coronavirus, la cui esistenza per mesi è stata inspiegabilmente sminuita da molti esperti italiani, e che ora ci troviamo a seguire con attenzione e timore.

Resta il rebus legato a Domenico Arcuri, il commissario che ha accumulato in questi mesi di emergenza incarichi su incarichi, finito al centro di attacchi e polemiche nelle ultime settimane per la gestione della campagna vaccinale (una delle priorità del governo Draghi) e per l’operazione Reithera. Ci sono poi le pressioni per riaprire da parte dei settori produttivi, i timori per la terza ondata che ancora non sono fugati e il nodo della scuola. Speranza conosce il prezzo pagato dai giovanissimi italiani alla pandemia, ma nessuno ancora sa quantificare con certezza gli effetti del lockdown e della didattica a distanza. Che – ricordiamolo – continua ancora per molti, troppi adolescenti.

Saranno “mesi duri”, come spesso ricorda il ministro della Salute, quelli che ci porteranno all’estate e (si spera) a raggiungere un’immunità di gregge capace di fermare la corsa di Covid-19. Con una certezza: Roberto Speranza sarà ricordato come il ministro della Salute che ha gestito (dall’inizio alla fine) la risposta italiana alla pandemia.

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