Vaccini, Draghi: “L’Italia sta accelerando, ognuno aspetti proprio turno”

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Il 17 febbraio, nel discorso per la fiducia al Senato, aveva promesso che avrebbe combattuto con ogni mezzo la pandemia, imprimendo nuovo vigore alla campagna vaccinale, uno dei pilastri della sua azione di governo. Un impegno ribadito oggi, durante la visita al centro vaccini di Fiumicino, vicino Roma, alla presenza, tra gli altri del ministro della Salute, Roberto Speranza, e del presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti. “I primi risultati di questa accelerazione si vedono già”, ha detto il premier Mario Draghi: “Solo nei primi undici giorni di marzo è stato somministrato quasi il 30% di tutte le vaccinazioni fatte fino all’inizio di questo mese: è il doppio della media dei due mesi precedenti. Il ritmo giornaliero attuale è di circa 170mila somministrazioni al giorno. L’obbiettivo è triplicarlo presto. Solo con una vaccinazione diffusa potremo fare a meno di restrizioni come quelle che abbiamo dovuto adottare”.

Perché la campagna vaccinale abbia successo, ha tuttavia sottolineato Draghi, servirà “l’aiuto di molti” e occorrerà moltiplicare le strutture necessarie. “Il nostro obbiettivo, in accordo con il ministro della Salute, Roberto Speranza, il capo della Protezione Civile, Fabrizio Curcio, e il Commissario straordinario all’emergenza, Generale Francesco Paolo Figliuolo, è quello di utilizzare tutti gli spazi utili disponibili per le vaccinazioni”. Ci si potrà vaccinare “non solo negli ospedali, ma anche nelle aziende, nelle palestre e nei parcheggi come questo di Fiumicino”, ha detto il premier, ricordando che “in Italia sono già operativi 1.694 siti vaccinali fissi e altri verranno individuati”.

Per il cambio di passo, serve “una mobilitazione collettiva – ha proseguito Draghi – penso prima di tutto ai medici generali, specialisti e specializzandi, con cui abbiamo già sottoscritto accordi a tal fine. Ma anche ai medici competenti delle aziende, ai medici sportivi e agli odontoiatri. Opereranno nel pieno rispetto dei protocolli medici, per garantire somministrazioni rapide e sicure”.

Oltre al “contributo centrale” del personale medico, per il successo della campagna sarò “fondamentale la partecipazione di tutti i cittadini”. Senza dimenticare la “collaborazione decisiva con le Regioni: lo Stato, attraverso il Commissario straordinario e la Protezione Civile, si farà carico di intervenire in tutte le situazioni di difficoltà. Il principio è quello della sussidiarietà, nel rispetto delle prerogative che la Costituzione assegna a ogni livello dell’amministrazione pubblica”.

Questione Astrazeneca, lotto bloccato e morti. “Nella giornata di ieri, l’Agenzia Italiana del Farmaco ha bloccato un lotto di vaccini AstraZeneca, dopo la segnalazione di alcuni gravi eventi avversi”, ha ricordato il premier, sottolineando che “è una decisione precauzionale, in linea con quanto fatto in altri Paesi europei, e che dimostra l’efficacia dei sistemi di farmacovigilanza. Il parere dell’Aifa, condiviso dagli scienziati, è che non ci sia alcuna prova che questi eventi siano legati alla somministrazione del vaccino”. L’Agenzia Europea per i Medicinali, ha aggiunto Draghi, “sta esaminando i casi sospetti, ma ha anche consigliato di proseguire col suo utilizzo. Qualunque sia la decisione finale dell’EMA, posso assicurarvi che la campagna vaccinale proseguirà con rinnovata intensità”.

Quindi, il punto sulle forniture. “Abbiamo già ricevuto 7,9 milioni di dosi, ma contiamo su una forte accelerazione nelle prossime settimane, anche a seguito della recente approvazione del vaccino Johnson & Johnson. Inoltre, di oggi è la conclusione del primo contratto tra un’azienda italiana e un’azienda titolare di un brevetto. Continueremo a sviluppare la capacità produttiva di vaccini in Italia”. Quanto ai ritardi nella consegna dei vaccini da parte di alcune aziende, Draghi ha ricordato che “l’Unione Europea ha preso degli impegni chiari con le case farmaceutiche e ci aspettiamo che vengano rispettati”. Poi un riferimento all’alt all’export in Australia di una partita di vaccini di AstraZeneca prodotti in Italia. “In queste settimane abbiamo preso decisioni forti nei confronti delle aziende in ritardo con le consegne. Seguiteremo a farlo, per difendere la salute degli italiani”.

Infine, l’invito a tutti gli italiani ad avere fiducia nella campagna vaccinale predisposta dal governo e a “rispettare il proprio turno”. L’Italia, ha ricordato Draghi, “ha scelto di cominciare la sua campagna vaccinale dal personale delle strutture sanitarie, che deve poter operare in sicurezza, nell’interesse di tutti”. Si è “poi proceduto a vaccinare nelle Residenza Sanitarie Assistenziali, dove vivono i nostri concittadini più fragili”, e infine, si è data priorità agli ultra-ottantenni, insieme a chi opera nella scuola, nell’università e nel soccorso pubblico, ha aggiunto il premier. “Mentre completeremo la vaccinazione di queste categorie, procederemo rispettando un ordine dato dall’età e dalle condizioni di salute. A tutti, chiedo di aspettare il proprio turno, come ha fatto in maniera esemplare il Presidente della Repubblica. È un modo di mostrarci una comunità solidale, proteggendo chi più ha da temere per gli effetti della pandemia”.

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