Niente panico sul caso del vaccino AstraZeneca. A invitare a ritrovare la razionalità e a leggere correttamente le informazioni è Rino Rappuoli, scienziato italiano celebre nel mondo, ideatore di numerosi vaccini tra cui quello contro il meningococco B. Il rischio, infatti, è che questa vicenda possa compromettere la campagna vaccinale contro Covid-19, in un momento delicatissimo.
“E’ abbastanza normale – ci ricorda Rappuoli, Chief Scientist di Gsk Vaccines e coordinatore del Monoclonal Antibody Discovery (Mad) Lab di Fondazione Toscana Life Sciences, impegnato nello sviluppo del super anticorpo contro Sars-Cov-2 – che in una vaccinazione di massa ci siano eventi che non hanno niente a che vedere con il vaccino e che vengono associati con esso perché si verificano contemporaneamente” all’immunizzazione, o poco dopo.
“Quando si vaccina una popolazione molto grande – continua l’esperto – è chiaro che è normale incappare in qualcuno che ha altre problematiche. La gente inizia ad associarle al vaccino, e poi viene fuori il panico di massa, come adesso. Ma bisogna essere molto cauti nell’associare questi fenomeni ai vaccini”, raccomanda Rappuoli.
“Sia l’Agenzia europea Ema che l’Agenzia italiana Aifa, ma anche l’azienda stessa, stanno facendo tutti i controlli su questi lotti, che sono sicuro siano buoni. Inoltre è prassi normale quando c’è un sospetto ritirare cautelativamente il lotto di vaccino quando si fanno le analisi. Dunque non si dovrebbe leggere il fatto che il lotto sia stato ritirato come una dimostrazione che non va bene, ma come una rassicurazione: vuol dire che vengono eseguiti tutti i controlli straordinari necessari”.
Il messaggio del ‘padre dei vaccini’ è chiaro: “Calma e sangue freddo. Non ci facciamo prendere dal panico”, conclude Rappuoli.
