Anticorpi monoclonali, debutto all’Umberto I di Roma

anticorpi Umberto I
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Non solo vaccini contro Covid-19. E’iniziata stamattina a Roma, al Policlinico Umberto I, la somministrazione degli anticorpi monoclonali per i positivi al virus e che ancora non hanno manifestato sintomi evidenti della malattia. Farmaci mirati divenuti celebri dopo l’utilizzo da parte dell’ex presidente Usa Donald Trump, quando erano ancora sperimentali, da poco autorizzati in Italia dall’Agenzia italiana del farmaco (Aifa).

Le prime 150 mila dosi acquistate dal Governo per circa 100 milioni di euro sono state distribuite in alcuni centri ospedalieri del Lazio, della Toscana e della Campania. Dall’Umberto I ci fanno sapere che il primo paziente trattato è un uomo di 59 anni con patologie cardiovascolari e ipertensione, che ha ricevuto la dose presso il Centro somministrazione monoclonali Covid delle Malattie infettive del Policlinico, diretto da Claudio Mastroianni. Il paziente “ha reagito positivamente”.

“Il trattamento con anticorpi monoclonali – spiega Mastroianni – come per questo paziente, deve avvenire secondo le indicazioni dell’Aifa preferibilmente entro le 72 ore, e comunque non oltre dieci giorni dalla comparsa dei sintomi della malattia”. Per accedere al Centro è necessaria la prescrizione del medico di famiglia, della Uscar o dal medico di Pronto soccorso che potrà accedere al numero di telefono e alla mail dedicati ai medici messi a disposizione dall’ospedale.

Ma qual è l’identikit dei pazienti che possono accedere a questa terapia? “Secondo l’Aifa – sottolinea Mastroianni – la popolazione candidabile al trattamento è rappresentata unicamente da soggetti di età > 12 anni, positivi a Sars-CoV-2, non ospedalizzati per Covid-19, non in ossigenoterapia, con sintomi di grado lieve-moderato di recente insorgenza, preferibilmente entro 72 ore (e comunque da non oltre 10 giorni dalla diagnosi) e presenza di almeno uno dei fattori di rischio, o almeno 2 se uno di essi è l’età maggiore di 65 anni”.

” Il Policlinico Umberto I – dichiara il direttore generale Fabrizio d’Alba – è uno dei primi presidi regionali ad aver attivato questo servizio. L’avvio del Centro di somministrazione monoclonali va ad implementare le altre attività messe in campo in questo secondo anno di pandemia. Attività che, come la somministrazione del vaccino ai circa 10mila pazienti estremamente vulnerabili seguiti dall’ospedale, l’ampliamento di ulteriori 18 posti letto di terapia intensiva Covid con percorsi di umanizzazione, confermano la volontà del nostro Ospedale di una presa in carico dei pazienti a 360 gradi”.

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