Seconda dose vaccino Pfizer, ecco cosa dice l’azienda

vaccino Pfizer
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Nessuno stop da Pfizer all’allungamento dell’intervallo tra la prima e la seconda dose di vaccino anti-Covid. A fare chiarezza oggi è la stessa azienda, che interviene dopo le parole del direttore medico di Pfizer Italia, Valentina Marino.

Parole che erano state lette come una sorta di contrordine rispetto alla circolare del ministero della Salute che, recependo un’indicazione del Comitato tecnico scientifico, raccomandava un “prolungamento nella somministrazione della seconda dose, nella sesta settimana dalla prima”. In questo modo la seconda vaccinazione slitta ulteriormente (da 21 a 42 giorni dopo la prima dose), consentendo di proteggere – anche se parzialmente – un numero maggiore di persone

Per Pfizer non è in discussione il piano vaccinale, l’azienda si limita a riportare quanto emerso dagli studi registrativi. Le raccomandazioni sui regimi di dosaggio alternativi – precisa lo statement del colosso del farmaco – sono di competenza delle autorità sanitarie e possono includere raccomandazioni dovute a principi di salute pubblica”.

“Come azienda biofarmaceutica che lavora in un settore altamente regolamentato – sottolinea Pfizer – la nostra posizione è supportata dal riassunto delle caratteristiche di prodotto e dall’indicazione concordata con le autorità regolatorie sulla base dei dati del nostro studio di fase 3, effettuato con 2 dosi a 21 giorni di distanza”.

Insomma, l’azienda ha in mano i dati relativi al regime a 21 giorni di distanza, e per quelli si assume le responsabilità del caso. Ma non discute né boccia la campagna vaccinale italiana, semplicemente perché non sta a lei farlo. Oltretutto, i dati che arrivano dalla ‘real Life’ sul prolungamento sono positivi.

A chiarire ulteriormente la questione è stato proprio il direttore medico di Pfizer Italia Valentina Marino, oggi a Rai News 24. “L’azienda non può discostarsi da quanto approvato dalle autorità regolatorie. Ma questo non può escludere che le autorità sanitarie possano raccomandare dei dosaggi alternativi per principi di salute pubblica“. In ogni caso, se si porterà il richiamo a 42 giorni il vaccino Pfizer, “resta assolutamente efficace e sicuro”,

“Pfizer – ha precisato – non ha mai fatto affermazioni su un range di seconda somministrazione più ampio. Ha fatto una sottomissione alle autorità regolatorie per una prima somministrazione e per una seconda a 21 giorni: è quanto approvato da Fda, Ema e Aifa. Sull’allungamento della somministrazione, dal punto di vista della risposta immunitaria noi non abbiamo dati in merito: c’è l’esperienza inglese di vita reale che ha dimostrato che c’è una buona copertura immunitaria nella popolazione. È quello che posso dire e so da un punto di vista scientifico”.

“L’obiettivo di tutti è sconfiggere la pandemia. Possiamo collaborare, fornire i dati, ma le decisioni finali rimangono poi comunque alle autorità sanitarie. Non vedo perché si dovrebbe alimentare sfiducia: se un vaccino funziona, e sembrerebbe in tutto il mondo che le campagne vaccinali stanno funzionando, non vedo perché una decisione volta a migliorare ulteriormente la copertura immunitaria possa creare un senso di sfiducia. Finora chi ha utilizzato un regime di somministrazione analogo a quello suggerito non ha riscontrato nessun problema“, ha concluso Marino.

Infine una buona notizia sul fronte delle forniture: “Per il mese di maggio sono previste” consegne di vaccini Pfizer all’Italia per “circa 2,5 milioni di dosi a settimana e da giugno 3,5 milioni”.

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