Green pass, quanto dura e come ottenerlo

green pass
Aboca banner articolo

Nove mesi, sei mesi, 48 ore. Sono i numeri che definiscono la durata della cosiddetta “certificazione verde” green pass per chi mastica l’inglese – ottenibile dai cittadini italiani che abbiano ricevuto il vaccino anti-Covid, siano guariti dall’infezione o abbiano effettuato un tampone dall’esito negativo rispettivamente.

Ma cos’è esattamente questo certificato verde? Si tratta di un documento che permette al titolare di dimostrare di non rappresentare un pericolo per la salute pubblica relativamente alla diffusione dell’infezione da coronavirus. E, quindi, gli dà diritto di effettuare una serie di attività che diversamente sarebbero precluse. Tra queste, il libero spostamento anche nelle Regioni arancioni o rosse e, dal 15 giugno, “in zona gialla” la partecipazione a “feste conseguenti alle cerimonie civili o religiose, anche al chiuso, nel rispetto di protocolli e linee guida specifiche”.

A stabilirlo è il decreto legge n.65 licenziato il 18 maggio, che introduce anche un’altra importante novità. Viene infatti portata da sei a nove mesi la durata della certificazione rilasciata a seguito della vaccinazione contro il Covid: “La validita’” è “di nove mesi dalla data del completamento del ciclo vaccinale”, recita la norma. Di particolare interesse il fatto che questa certificazione “è rilasciata anche contestualmente alla somministrazione della prima dose di vaccino e ha validità dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione fino alla data prevista per il completamento del ciclo vaccinale”.

Nella pratica ciò significa che, a seconda del tipo di vaccino che ci verrà inoculato, la certificazione avrà durata differente. Nel caso del siero AstraZeneca, il cui richiamo è previsto dopo 3 mesi dalla prima dose, la certificazione sarà valida circa un anno. Sarà di nove mesi esatti se si tratta del vaccino monodose di Johnson & Johnson, mentre la durata sarà intermedia tra 12 e nove mesi per i vaccini a mRna di Pfizer e Moderna a seconda della tempistica di somministrazione della seconda dose.

Nel caso di guarigione dall’infezione, invece, la durata del certificato è di sei mesi a partire dalla data della fine dell’isolamento.

Un green pass potrà essere ottenibile anche da chi non sia ancora vaccinato o, fortunatamente, non abbia contratto l’infezione. Un test antigenico rapido o molecolare con esito negativo consentirà di essere “verdi” per 48 ore, dal prelievo del materiale biologico.

A rilasciare le certificazioni saranno diversi enti. La struttura sanitaria o il Servizio sanitario regionale nel caso di vaccinazione; la struttura ospedaliera presso cui si è effettuato un ricovero, la Asl competente, i medici di medicina generale (Mmg) o i pediatri di libera scelta contestualmente alla fine dell’isolamento; le strutture sanitarie pubbliche, quelle private autorizzate, quelle accreditate, le farmacie o i Mmg e i pediatri di libera scelta che eseguono i test.

Per ora la certificazione verde è valida su tutto il territorio italiano e alcuni Stati europei la riconoscono. Ma, in attesa che l’Europa si attrezzi per definire le norme che regolano il mutuo riconoscimento di questo tipo di certificazione all’interno dei confini Ue e attivi il green pass europeo, per andare all’estero occorrerà verificare preventivamente se il Paese di destinazione il certificato verde italiano è ritenuto valido.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.