Vaccino Reithera, la posizione di Mise e azienda

vaccino Reithera
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Nonostante il ‘bollino rosso’ della Corte dei Conti, non è tramontato il progetto del vaccino italiano anti-Covid Reithera, ideato e sviluppato a Castel Romano.

“Il Mise è disponibile a contribuire al progetto del vaccino Reithera, nelle forme e nei modi consentiti utilizzando diversi e innovativi strumenti previsti anche dalle nuove norme”, ha fatto sapere il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti, anche in previsione di un incontro con Reithera e dopo le motivazioni della Corte dei Conti.

Il progetto di investimento contenuto nell’accordo fra ministero dello Sviluppo Economico, Invitalia e Reithera prevedeva anche l’acquisto della sede della società di Castel Romano per 4 mln di euro, cosa non consentita dalle attuali norme. È quanto emerso dalla deliberazione, pubblicata oggi, con cui l’11 maggio scorso la Sezione centrale di controllo della Corte ha negato il visto e la registrazione al contratto, ritenendolo illegittimo.

In particolare, l’illegittimità dell’acquisto della sede, spiega in una nota la Corte dei conti, non ha permesso all’accordo di raggiungere la soglia minima dei 10 mln di euro prevista dalla legge “per la validità dell’investimento produttivo”, in quanto, al netto dell’acquisto della sede, l’importo si ferma ai 7,7 mln necessari per realizzare l’impianto di infialamento e confezionamento. Da qui il no della Corte al visto e alla registrazione, per l’”assenza di un valido e sufficiente investimento produttivo”.

Dal canto suo Reithera esprime “soddisfazione per le importanti parole del ministro dello sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti, circa la disponibilità del Mise a contribuire al progetto del vaccino, all’indomani del pronunciamento della Corte dei Conti2.

Per Reithera “è una ulteriore prova della validità e della bontà del progetto e uno stimolo a profondere ancora più impegno, passione e professionalità nella sua realizzazione”.

Nella considerazione che “il fattore tempo è elemento indispensabile”, la società si dice “fiduciosa” nel pronto intervento delle istituzioni – “e del Mise in particolare” – che “stanno dimostrando una forte sensibilità al tema”.

Non solo. Quanto alle motivazioni pubblicate ieri dalla Corte dei Conti relative alla decisione di bloccare i finanziamenti per la sperimentazione del vaccino, Reithera evidenzia che “queste riguardano aspetti tecnici non di competenza della società“.

L’azienda di Castel Romano “si è limitata a eseguire quanto di volta in volta indicatole in questo percorso molto lungo, la cui inaspettata interruzione rischia di compromettere l’iter di realizzazione del vaccino e pregiudicare la società stessa”.

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