Zone bianche, cosa prevede l’accordo

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Mentre Covid-19 allenta la presa sull’Italia, è stato raggiunto un accordo sulle regole per le zone bianche.

Dopo l’incontro fra il ministro della Salute Roberto Speranza e il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, a cui hanno partecipato anche Giovanni Rezza, direttore generale della Prevenzione del ministero della Salute e Silvio Brusaferro, presidente dell’Istituto Superiore di Sanità, è stata discussa e condivisa una linea di azione per le zone bianche che sarà poi recepita in una prossima ordinanza del ministro.

La proposta condivisa prevede che – fermi restando i criteri base della prevenzione: mascherine, distanziamento, areazione e sanificazione luoghi chiusi – una volta che una Regione entri nella zona bianca, sia superato il cosiddetto ‘coprifuoco’ e si possano anticipare al momento del passaggio le riaperture delle attività economiche e sociali per le quali la normativa vigente (d.l. n.52/2021 e d.l. n.65/2021) dispone già la ripresa delle attività in un momento successivo.

Il riferimento per lo svolgimento delle attività, ricordano dal ministero della Salute, è quello delle “Linee guida per la riapertura delle attività economiche e sociali”, adottate dalla Conferenza delle Regioni e degli altri protocolli, ai sensi dell’art. 12 del d.l. 65/2021.

Il ministro Speranza si è detto “soddisfatto dall’intesa con Regioni e Iss sulle zone bianche. C’è la consapevolezza che serve ancora prudenza e gradualità“.

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