Un operatore della sanità, tecnico della Asp di Messina, vuole denunciare presunte truffe nel mercato delle protesi. Ne ha titolo, perché è l’unico dipendente incaricato di fare controlli. Si chiama Giuseppe Schirru e continua da mesi a fare segnalazioni quotidiane. Ma riceve solo un brusco richiamo dal Direttore del Dipartimento delle attività socio-sanitarie: deve seguire le vie gerarchiche, nel caso volesse inviare note. Vie che evidentemente ha già percorso invano. Allora, prende carta e penna (ovviamente, scrive una mail) e si rivolge direttamente al Presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, che ha anche l’interim per l’Assessorato alla Salute.
Citiamo solo un passaggio della lettera. “Dalla mia attività emerge un grave spreco di risorse economiche in ambito protesico. Cerco di accendere luci emergenziali in tal senso ma non vengo ascoltato… Alcuni colleghi della mia professione, con artifici, riescono ad aumentare il livello inverosimile la spesa protesica, approfittando della scarsa preparazione in materia dei medici prescrittori”.
Ci sono diverse mail che attestano le segnalazioni di Schirru. Aziende prive di requisiti, la maggioranza, e un meccanismo piuttosto collaudato per aggirare qualunque tipo di controllo. Nomi, circostanze, appalti e commesse fuori legge.
Della storia di Giuseppe Schirru ci siamo già occupati in passato. Lo abbiamo definito utilizzando le parole dell’ordine di servizio che lo confermava, a tempo determinato, nel suo incarico: “un valido supporto e nello stesso tempo un deterrente verso eventuali forniture incongrue da parte delle ditte esterne”.
Oggi, però, il dipendente deterrente continua a essere ignorato. Soprattutto, se le sue segnalazioni fossero corrette, sarebbero ignorate anche informazioni utili a combattere la corruzione e il malaffare in sanità. Potrebbero essere tutte infondate e scorrette ma senza i controlli, e senza risposte a chi quei controlli deve garantirli, è difficile che si possa fare pulizia laddove serve.
