Inail, 306 morti sul lavoro nei primi quattro mesi dell’anno, +9,3% sul 2020

Morti sul lavoro Inail

Una media di 2,5 decessi al giorno. È il dato drammatico che emerge dall’ultima rilevazione dell’Inail sugli infortuni sul lavoro in Italia nei primi quattro mesi dell’anno. Dal 1 gennaio al 30 aprile sono stati registrati 306 morti, 26 in più rispetto ai 280 del primo quadrimestre del 2020 (+9,3%).

Un dato influenzato dalla pandemia

Un dato, avverte tuttavia l’Inail, che va preso con cautela, perché nel confronto tra il 2020 e il 2021 va tenuto conto che i dati delle denunce mortali degli open data mensili, più di quelli delle denunce nel loro complesso, sono provvisori e influenzati fortemente dalla pandemia, con il risultato di non conteggiare un rilevante numero di ‘tardive’ denunce mortali da Covid-19, in particolare del mese di marzo 2020, entrate negli archivi solo nei mesi successivi alla fotografia scattata il 30 aprile 2020. Si sottolinea, inoltre, che i decessi da Covid-19 avvengono dopo un più o meno lungo periodo di tempo intercorso dalla data del contagio. Stabile invece il dato generale relativo alle denunce di infortunio: tra gennaio e aprile sono state 171.870 (-0,3% rispetto allo stesso periodo del 2020).

Coinvolti tutti i settori

Tornando alle denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale, i dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano per il primo quadrimestre del 2021 un decremento solo dei casi in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, passati da 60 a 48, mentre quelli avvenuti in occasione di lavoro sono stati 38 in più (da 220 a 258). L’aumento ha riguardato tutte e tre le gestioni assicurative dell’industria e servizi (da 253 a 263 denunce), dell’agricoltura (da 15 a 25) e del conto Stato (da 12 a 18).

L’analisi per territorio

Dall’analisi territoriale emerge un aumento nel Nord-Est (da 51 a 66 casi mortali), nel Centro (da 44 a 56) e al Sud (da 62 a 87). Il numero dei decessi, invece, è in calo nel Nord-Ovest (da 104 a 80) e nelle isole (da 19 a 17). L’incremento rilevato nel confronto tra i primi quadrimestri del 2020 e del 2021 è legato sia alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono passati da 256 a 277, sia a quella femminile, passata da 24 a 29 casi. L’aumento riguarda solo le denunce dei lavoratori italiani (da 237 a 267) e non comunitari (da 27 a 28), mentre calano quelle dei lavoratori comunitari (da 16 a 11). Dall’analisi per classi di età emergono decrementi per gli under 40 (-15 decessi), mentre tra gli over 40 si segnala l’aumento nella fascia 50-64 anni (da 143 a 172 casi).

Il bilancio degli infortuni

Quanto alle 171.870 denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail entro il mese di aprile, sono diminuite di 449 casi rispetto alle 172.319 del primo quadrimestre del 2020. La diminuzione dello 0,3% dell’intero periodo, osserva l’Inail, è la sintesi di un calo delle denunce osservato nel primo bimestre gennaio-febbraio (-12%) e di un aumento nel secondo bimestre marzo-aprile (+17%), nel confronto tra i due anni.

I dati rilevati al 30 aprile di ciascun anno evidenziano a livello nazionale un decremento solo degli infortuni in itinere, che hanno fatto registrare un calo pari al 3,3%, da 19.660 a 19.011, al contrario dei casi avvenuti in occasione di lavoro, che presentano un lieve aumento dello 0,1%, da 152.659 a 152.859. Il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato del 2,3% nella gestione industria e servizi (dai 142.256 casi del 2020 ai 145.569 del 2021) e del 7,4% in agricoltura (da 7.651 a 8.218), mentre è diminuito del 19,3% nel conto Stato (da 22.412 a 18.083).

Meno infortuni nel Nord-Ovest

Dall’analisi territoriale emerge una diminuzione delle denunce di infortunio all’Inail nel primo quadrimestre 2021 soltanto nel Nord-Ovest (-13,5%), al contrario delle isole (+8,4%), del Sud (+7,1%), del Centro (+6,5%) e del Nord-Est (+6,3%). Tra le regioni, i maggiori decrementi percentuali sono quelli di Valle d’Aosta, Provincia autonoma di Trento, Piemonte e Lombardia, mentre gli incrementi percentuali più consistenti sono stati rilevati in Molise, Basilicata e Campania.

-10,3% denunce donne, +7,5% uomini

La lieve flessione delle denunce di infortunio sul lavoro registrata dall’Inail è legata alla sola componente femminile, che registra un -10,3% (da 74.878 a 67.155 denunce), mentre quella maschile presenta un incremento del 7,5% (da 97.441 a 104.715). La diminuzione ha interessato i lavoratori italiani (-1,6%) e quelli comunitari (-2,0%), al contrario dei non comunitari (+9,7%). Dall’analisi per classi di età emergono cali solo tra gli under 20 (-31,5%) e nella fascia tra i 40 e i 54 anni (-1,5%), con incrementi per quella tra i 20 e i 39 anni (+9,6%) e tra gli over 55 (+4,0%).

-25% denunce in settore Sanità e assistenza sociale

Nelle denunce di infortunio arrivate all’Inail, tra i settori economici si distingue ancora per numerosità degli eventi il settore ateco ‘Sanità e assistenza sociale‘, che nel primo quadrimestre di quest’anno presenta comunque una diminuzione del 25% degli infortuni avvenuti in occasione di lavoro rispetto al pari periodo del 2020, sintesi di un +162% del primo bimestre e di un -72% del secondo bimestre.

+26,1% denunce malattia professionale

Le denunce di malattia professionale protocollate dall’Inail nel primo quadrimestre del 2021 sono state 18.629, 3.861 in più rispetto allo stesso periodo del 2020 (+26,1%), sintesi di un calo del 26% nel periodo gennaio-febbraio e di un aumento del 154% in quello di marzo-aprile, nel confronto tra i due anni. Le patologie denunciate tornano quindi ad aumentare, dopo un 2020 condizionato fortemente dalla pandemia, con denunce in costante decremento nel confronto con l’anno precedente.

L’analisi per settore, area e genere

L’incremento ha interessato le tre gestioni industria e servizi (+24,9%, da 12.231 a 15.278 casi), agricoltura (+34,2%, da 2.365 a 3.175), conto Stato (+2,3%, da 172 a 176) e tutte le aree territoriali del Paese: Nord-Ovest (+8,9%), Nord-Est (+34,8%), Centro (+31,8%), Sud (+31,1%) e isole (+1,9%). In ottica di genere si rilevano 2.851 denunce di malattia professionale in più per i lavoratori, da 10.759 a 13.610 (+26,5%), e 1.010 in più per le lavoratrici, da 4.009 a 5.019 (+25,2%). In aumento sia le denunce dei lavoratori italiani, che sono passate da 13.716 a 17.281 (+26,0%), sia quelle dei comunitari, da 362 a 410 (+13,3%), e dei non comunitari, da 690 a 938 (+35,9%). Le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo quadrimestre del 2021, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite da quelle del sistema respiratorio e dai tumori.

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