Delta plus e il ‘valzer delle varianti’, cosa sappiamo

Delta plus
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Mentre l’effetto della variante Delta è ben visibile in Gran Bretagna, e le previsioni dell’Ecdc (Centro europeo per il controllo delle malattie) spingono ad accelerare la campagna vaccinale e a potenziare il sequenziamento, dall’India arriva il nuovo allarme sulla Delta plus.

Ma cosa sappiamo di questa new entry nella famiglia della variante Delta? E davvero dobbiamo preoccuparci? L’abbiamo chiesto a Massimo Ciccozzi, responsabile dell’unità di Statistica medica ed Epidemiologia della facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma, noto anche come lo scienziato ‘cacciatore di varianti’.

“Allora, intanto dobbiamo dire che la Delta plus“, nota con la sigla B.1.617.2.1, è” una sottovariante della Delta, con in più la mutazione K417N, che era tipica della variante Beta” (quella sudafricana). “Secondo i ricercatori indiani, questa variante attaccherebbe maggiormente i recettori Ace2 delle cellule polmonari, ma questo è davvero tutto da vedere. Stando alle prime segnalazioni, ma anche qui è tutto da dimostrare, sarebbe più contagiosa della Delta, che sappiamo essere a sua volta più contagiosa della variante inglese” (tanto che quest’ultima in Gran Bretagna sta perdendo terreno). “Dunque se con i viaggi la Delta plus entra anche in Italia, ci troveremo a fare i conti con un nuovo giro del valzer delle varianti”.

E questo perché, “se il Coronavirus circola, emergerà sempre una nuova variante più abile, che prenderà spazio a quelle precedenti. Se poi spunta una variante in grado di ‘bucare’ davvero il vaccino, allora diventerà un problema: dobbiamo fare di tutto per evitarlo”. Dunque per Ciccozzi non è il momento della paura, “ma della vigilanza, del sequenziamento e, soprattutto, dei vaccini. Che sappiamo essere efficaci anche contro la variante Delta, a patto di aver completato l’immunizzazione”.

“Ecco perché – sottolinea – mi preoccupa molto la fine dell’obbligo della mascherina dal 28 giugno. E’ un problema di comunicazione: la gente, temo, finirà per lasciarla a casa. Invece dobbiamo portarla sempre con noi, pronti a metterla non solo al chiuso, ma anche all’aperto in caso di affollamento. In pratica, se camminiamo in un parco o sul lungomare è una cosa, ma se stiamo facendo shopping in centro e c’è una folla è tutta un’altra cosa. E la mascherina si deve rimettere”. Per Ciccozzi, insomma, è troppo presto per dire addio alla mascherina. “Pensiamolo, piuttosto, come un arrivederci”.

“Infine c’è il valzer delle varianti: Alfa, Beta, Gamma, Delta. Abbiamo sacche endemiche di varianti, che regolarmente emergono e si moltiplicano in Africa, Asia, insomma nel Sud del mondo. Se non ci vacciniamo tutti, nuove varianti continueranno ad emergere, con il rischio di ‘bucare’ i vaccini”.

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