Vaccini a over 60, Lombardia da record

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Le varianti corrono e campagna vaccinale le tallona a poche lunghezze. La Lombardia conferma l’efficienza registrata nelle ultime settimane per quanto riguarda la somministrazione dei vaccini anti-Covid. Una Regione “da record” l’ha definita il consulente della rosa camuna Guido Bertolaso, riferendosi al fatto che lo scorso 22 giugno ben il 20% di tutte le dosi fatte in Italia è stata inoculata in Lombardia.

Magnis itineribus si è riusciti a recuperare tutto il ritardo accumulato con le iniziali defaillance e arrivare a risultati impensabili solo qualche mese fa. Sono i numeri a parlare, snocciolati dall’assessore al Welfare regionale Letizia Moratti: l’84% degli aderenti è stato vaccinato e le somministrazioni effettuate sono oltre 8 milioni.

Ma sono i dati relativi ai vaccini per fasce d’età a colpire di più: il 100% per gli over 90 e per la fascia 80-89, il 99% dei cittadini tra i 70 e i 79 anni e il 98% per cento per chi è nella fascia tra i 60 e i 69 anni.

Bertolaso ha anche sottolineato che la Lombardia, relativamente alla richiesta di vaccinare tutti gli over 60, è perfettamente in linea con quanto evidenziato dal commissario Figliuolo: “La Lombardia li ha vaccinati tutti. Mancano sono quelli che hanno contratto Covid-19 e quelli che non vogliono vaccinarsi, che non possiamo andare a prendere a casa con i carabinieri”. Tanto è vero che in Lombardia non saranno necessarie altre dosi del vaccino AstraZeneca eccetto le 300.000 necessarie ai richiami.

Molto bene anche per i cinquantenni aderenti, vaccinati al 96% e per i quarantenni (85%). Buone prospettive anche per i giovani: la vaccinazione dei trentenni aderenti è al 72%, quella dei ventenni al 46%.
Più bassa, ma in ragione del fatto che l’apertura all’adesione alla campagna vaccinale è iniziata solo a inizio giugno, la percentuale di vaccinati tra i 12 e i 19 anni: il 16%.

Ma, precisa Palazzo Lombardia, fra il 19 luglio e il 5 agosto ci sarà l’apertura straordinaria di 100.000 slot per i ragazzi dai 12 ai 18 anni per garantire una dose prima delle partenze di agosto e la seconda prima del rientro a scuola a settembre.

Ed è anche grazie a questa vaccinazione massiva che in Lombardia si “sono evitati oltre 2.100 decessi tra gli over 60: ben 1.701 soltanto tra gli ultraottantenni”, commenta Giovanni Corrao, ordinario di Statistica medica presso l’Università di Milano-Bicocca, presentando una nuova piattaforma dedicata alla valutazione dell’impatto delle vaccinazioni sui casi di Covid, che a breve sarà presentato anche alla rivista scientifica Lancet.

“Analizzando la fascia over 60 – i dati si riferiscono ai primi sei mesi di campagna vaccinale – la nostra piattaforma ha evidenziato che, con i vaccini, sono stati evitati più di 300 ingressi in terapia intensiva, quasi 5.000 ricoveri e oltre 10.000 infezioni da Covid. Lo studio, infatti, ha considerato i cosiddetti ‘cittadini elegibili’, circa 9 milioni di persone residenti o domiciliate nella nostra regione. In Lombardia abbiamo vaccinato quasi tutti gli ospiti delle Rsa, le persone con elevata vulnerabilità, gli estremamente fragili e i medici di base. L’altissimo numero di somministrazioni quotidiane raggiunto ci consente di contare, rispetto al resto d’Italia, il numero più basso di persone ancora in attesa di vaccinazione”.

Naturalmente “i numeri potrebbero variare nel corso del tempo. Ma con questa piattaforma sarà possibile valutare anche l’andamento e l’impatto della vaccinazione eterologa”.

Ma gli scopi della piattaforma lombarda di analisi statistica sulle vaccinazioni anti-Covid sono molto più ampi. Spiega Moratti: “La piattaforma permette la valutazione di efficacia, impatto e sicurezza della campagna vaccinale in quanto rende disponibile un’anagrafe di tutti i cittadini e l’aggiornamento dei dati individuali su vaccini, tamponi molecolari e ricoveri“.

Insomma, un’analisi a tutto tondo, che potrebbe essere di interesse anche nazionale, tanto che sia Istat che Istituto superiore di Sanità hanno mostrato interesse verso la piattaforma nell’ottica di valutare interventi di sanità pubblica. “Qualora fosse adottata da tutte le Regioni, permetterebbe di fornire dati omogenei e standardizzati in grado di indirizzare in maniera ancora più puntuale gli interventi. Agenas, l’Agenzia nazionale per i servizi sanitari regionali, ha dichiarato la sua disponibilità a diventare ente attuatore e a svolgerlo nelle regioni”, ha aggiunto l’assessore, spiegando che si tratta di uno strumento in più che “si affianca al Piano nazionale di valutazione e monitoraggio e riporta le differenze e le specificità di ogni singola regione, quindi può diventare un elemento che lo arricchisce”.

Intanto, mentre in diversi Paesi la variante Delta prende il sopravvento sulle altre e colpisce soprattutto chi non si è ancora vaccinato, come i giovani, o coloro che non hanno concluso il ciclo della vaccinazione con la seconda dose, in Regione Lombardia la situazione è differente (per ora). Come precisa Moratti: “A giugno si conferma che la variante prevalente è quella inglese, la cosiddetta ‘variante alpha’ con il 64% dei casi. I dati sulle varianti ‘indiane’ – sono due, ‘delta’ e ‘kappa’- ci dicono che sono diffuse, rispettivamente, con una percentuale del 3,2% e dello 0,8. La variante sudafricana (‘beta’) è al 2%”.

Ma in ogni caso la Regione non sta a guardare e, per fare in modo che quanti più cittadini possibile concludano il ciclo vaccinale prima di andare in vacanza, da oggi permette di spostare data, ora e luogo del richiamo della vaccinazione semplicemente collegandosi al portale per le prenotazioni (https://prenotazionevaccinicovid.regione.lombardia.it). Due e semplici le regole per il cambio: è consentito modificare solo una volta l’appuntamento per la seconda dose, nel rispetto dei limiti temporali stabiliti dalle autorità sanitarie, richiedendola entro sette giorni dall’appuntamento già fissato per il richiamo.

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