Una responsabilità storica: parla Päivi Kerkola, Ad di Pfizer Italia

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L’amministratrice delegata di Pfizer Italia è finlandese. Si chiama Päivi Kerkola, ha più di 20 anni di carriera nel settore farmaceutico e 16 nell’azienda americana, che con la tedesca BioNTech, ha sviluppato il vaccino anti-Covid più utilizzato in Italia: al 21 giugno, ne sono state distribuite 33 milioni e 693mila dosi sul totale di 49 milioni e 643mila.

Kerkola ha guidato Pfizer in Finlandia, prima di sostituire Massimo Visentin in Italia a gennaio 2020, a poche settimane dall’arrivo della pandemia.

La versione completa di questo articolo è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio/agosto 2021.

Che differenze ci sono tra l’industria farmaceutica del nostro Paese e quella del Nord Europa?

L’Italia ha molta più produzione farmaceutica, il che è eccellente. I modelli di mercato qui sono meno basati su approcci digitali rispetto a come sono abituata. Ma la pandemia ha cominciato a cambiare le cose. Il ‘clawback’ (il payback, ndr), l’importo che le aziende farmaceutiche devono restituire allo Stato se la spesa pubblica per i farmaci supera quella preventivata, è una novità per me. Comprendo il concetto ma non il fatto che si applichi principalmente al lato ospedaliero del bilancio farmaceutico, dove viene utilizzata la maggior parte delle innovazioni farmaceutiche e dove ci sono vantaggi evidenti per i pazienti.

Parliamo di diversità. Avete obiettivi a lungo termine? Come supportate la leadership femminile?

Nel 2019 abbiamo annunciato i nostri obiettivi al 2025: il 47% di donne a livello globale e il 32% di minoranze (negli Stati Uniti) per ruoli che vanno dal vice president in su. Finora, la rappresentanza di donne a livello Vp e oltre è salita al 38%, globalmente, un +5% rispetto al 2019. In Pfizer Italia le donne rappresentano il 55% di tutti i dipendenti. Le aziende farmaceutiche nel complesso stanno facendo molto meglio in termini di parità di genere rispetto a tanti altri settori italiani, ma abbiamo ancora del lavoro da fare per la rappresentanza a livello manageriale. Stiamo facendo grandi progressi: nel top management italiano di Pfizer abbiamo aumentato la quota di leader femminili a oltre il 50%, dal 20-30% precedente. Per dare pari opportunità alle donne, sono spesso necessarie delle policy per l’equilibro tra casa e lavoro.

Cosa ha significato per la vostra azienda affrontare la responsabilità di qualcosa di storico come un vaccino pandemico?

In effetti, è stato qualcosa di storico, e una grande responsabilità per tutti noi di Pfizer. I nostri 171 anni di esperienza come azienda ci danno un’enorme responsabilità, ma anche fiducia nella nostra capacità di far arrivare al mondo, in modo sicuro ed efficace, grandi quantità del nostro vaccino Covid-19. In Italia, oltre a essere il principale fornitore di vaccini Covid-19, abbiamo svolto un ruolo cruciale nella vaccinazione degli operatori sanitari e della popolazione più fragile. All’inizio della crisi, Pfizer ha creato una coraggiosa partnership con la BioNTech in Germania, con cui avevamo collaborato già sul vaccino influenzale nel 2019. Va notato come non fosse mai esistito prima un vaccino basato su tecnologia a mRna. Ma gli scienziati ne hanno compreso l’opportunità a febbraio-marzo 2020, quando si è cominciato a capire qualcosa in più del virus.

Un gigantesco studio clinico è iniziato il 27 luglio 2020 con 46.500 persone e più di 150 centri di ricerca in 6 Paesi. Nel corso del processo di sviluppo del vaccino c’è stata una stretta collaborazione con le autorità regolatorie e sanitarie di tutto il mondo. Alcune delle cose prima impensabili sono diventate possibili durante una pandemia, e speriamo che lo rimangano. Ad esempio la condivisione di dati, il poter fare cose diverse in parallelo. Abbiamo compresso delle timeline di anni in pochi mesi, e quelle che durano mesi in poche settimane.

La versione completa di questo articolo, a firma di Alessandro Pulcini, è disponibile sul numero di Fortune Italia di luglio/agosto 2021. Ci si può abbonare al magazine di Fortune Italia a questo link: potrete scegliere tra la versione cartacea, quella digitale oppure entrambe. Qui invece si possono acquistare i singoli numeri della rivista in versione digitale.

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