Epilessia, il caso di Manuel e i rischi in mare

epilessia Camogli
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La morte di Manuel Perez a 18 anni, annegato lo scorso 13 agosto nelle acque di Punta Chiappa, tra Portofino e Camogli, ha acceso i riflettori ancora una volta sull’epilessia. Il giovane soffriva infatti di crisi epilettiche e la mamma aveva raccomandato il capo della comitiva di non portarlo in acque profonde.

Ma il mare, e in particolare le acque profonde, rappresentano un rischio per chi soffre di epilessia?

“Chi soffre di epilessia con crisi frequenti e il cui inizio è imprevedibile, va attentamente vigilato e mai lasciato solo in certi contesti, come può essere durante il bagno al mare. In questi casi esiste il rischio di annegamento anche in acque non profonde”, spiega Laura Tassi, presidente della Lice – Lega Italiana Contro l’Epilessia, commentando la vicenda del diciottenne scomparso per annegamento il 13 agosto scorso in Liguria, fra Portofino e Camogli. Secondo le dichiarazioni della famiglia, Manuel, che in viaggio con il suo gruppo scout, soffriva di Epilessia, di una forma non nota.

È necessario però chiarire che “il bagno, che sia in mare o nel lago o in piscina, anche in acqua alta, di per sé non rappresenta un fattore scatenante che può indurre le crisi, ma certamente un pericolo nel caso in cui la crisi si manifesti soprattutto se questa provoca la perdita di coscienza e del controllo motorio”, aggiunge Tassi.

Nuotare o fare un bagno al mare, ricorda Lice non è assolutamente controindicato per chi soffre di epilessia.

Salvo le attività più estreme, come per esempio l’arrampicata o le immersioni – spiega Laura Tassi – nessuna attività, anche sportiva, è vietata per le persone con epilessia. È un falso mito, infatti, quello secondo cui chi è affetto da epilessia non potrebbe fare attività all’aperto o sport anche in contesti non agonistici. Al contrario, anche per le persone con epilessia le attività cosiddette outdoor sono importanti perché riducono lo stress, l’ansia, la depressione, oltre a migliorare la qualità del sonno e la funzionalità cardiovascolare, sempre nel rispetto di regole e accorgimenti raccomandati dal proprio medico curante”.

In generale fare corsa, jogging, trekking in montagna o sport di squadra in spiaggia come il beach volley o il calcio non costituisce un rischio aggiuntivo per le persone con epilessia. il nuoto, così come il ciclismo o la canoa, sono invece attività che riservano un rischio moderato e necessitano di qualche attenzione in più.

Non sono attività assolutamente controindicate, ma è preferibile effettuarle in compagnia o comunque in una situazione di controllo e sicurezza, conclude la Lice.

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