Salute mentale, i malati sono contagiosi?

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Nella Giornata mondiale della salute mentale un dubbio può tenere lontani dalle persone che soffrono di disturbi psichici: la malattia mentale è contagiosa? Ebbene, la risposta dei dottori anti-bufale di Dottoremaeveroche.it, il portale contro le fake news della Fnomceo (Federazione nazionale degli ordini dei medici) è netta: decisamente no.

Anche il sito del ministero della Salute non ha dubbi nello spiegare che “la malattia mentale non è contagiosa. La fuga dai contatti sociali e lavorativi che consegue a tale paura peggiora la condizione delle persone con malattia mentale e porta alla stigmatizzazione dei luoghi di trattamento e dei professionisti della salute mentale. Questo allontana ancora di più la persona con sofferenza psicologica dall’inizio della cura più appropriata per la propria condizione clinica”.

“Abbiamo voluto riprendere in modo letterale quanto scritto dal ministero perché soprattutto nell’ambito della salute mentale le parole sono importanti, anche considerando che termini dichiaratamente medicalizzanti hanno un impatto molto forte sulle persone, sia su chi soffre di disturbi psichici, sia sui loro familiari, sia sull’opinione pubblica. Parole scelte male o male utilizzate contribuiscono allo stigma che colpisce le persone che soffrono di disturbi psicologici e psichiatrici”, sottolineano i dottori anti-bufale.

Ma cosa vuol dire “stigma”? Questa parola di origine greca indicava segni fatti sul corpo per evidenziare caratteristiche moralmente negative della persona. Deriva, infatti, dal sostantivo στίγμα (punteggiatura) e dal verbo στίζειν (marchiare) per indicare il marchio che nell’antica Grecia distingueva gli schiavi dagli uomini liberi. Con riferimento alla salute mentale sottintende una sorta di “etichetta” con cui si finisce col caratterizzare una persona considerandola diversa. È uno dei principali determinanti delle gravi difficoltà vissute dai pazienti psichiatrici.

È vero che chi soffre di una malattia mentale chiede raramente aiuto al medico? “Sì, molte persone con problemi di salute mentale scelgono di non cercare aiuto o di non mantenere i contatti con i servizi di salute mentale, a causa dello stigma e della discriminazione. Esperienze di cura non positive sono un altro fattore che contribuisce ad emarginare chi soffre di problemi psichici. Il cambiamento – spiega l’Organizzazione Mondiale della Sanità – deve passare necessariamente dalla ricostruzione di una maggiore fiducia nella sicurezza e nell’efficacia delle cure”.

La sofferenza psichica è una malattia come le altre? In certo senso sì, e le persone che ne sono affette sono persone come le altre. Ma è possibile superare un disturbo psichico? “Certamente – assicurano i dottori anti-bufale – Anzi la fatidica frase “dalla malattia mentale non se ne esce” è un’altra delle false verità che il ministero della Salute classifica come fake news. C’è da dire che l’espressione “disagio psichico” raccoglie un insieme vasto e variegato di problemi di diversa natura e di differente gravità. Gli strumenti a disposizione del medico, degli psicoterapeuti e degli infermieri psichiatrici sono altrettanto diversi, ognuno più o meno adatto a essere utilizzato sulla base delle prove disponibili derivanti dalla ricerca clinica più rigorosa”.

“È molto importante che anche in ambito psichiatrico e psicologico i trattamenti siano valutati in modo accurato: troppe volte in passato ci si è affidati a “cure” per le quali mancavano evidenze di efficacia. Ma la sofferenza psichica e la salute mentale sono ambiti particolarmente complessi: “Di qualunque tipo siano i progressi compiuti nel rafforzare le prove di efficacia nella psichiatria contemporanea” ha scritto il famoso psichiatra Anthony Clare “la sfida per gli specialisti e i servizi di salute mentale consiste nel comprendere come continuare a erogare trattamenti diversi, basati su differenti paradigmi teorici, a persone diverse tra loro”.

Come aiutare una persona che soffre di disagio psichico? “Ci sono molti comportamenti e atteggiamenti che si possono mettere in atto per aiutare chi ha problemi di salute mentale ad affrontare la situazione e a fare la differenza nella loro vita” sostengono gli esperti del ministero della Salute. “Purtroppo è molto diffusa la messa in atto di una distanza sociale nei confronti di persone affette da disagio mentale, è, quindi, importante cercare di stabilire un contatto con la persona, fornendo comprensione e supporto senza il pregiudizio che quotidianamente affronta e che provoca mancanza di fiducia in sé stessa e vergogna”, concludono i dottori anti-bufale.

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