Non stupisce gli specialisti il responso degli esperti dell’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) sul ‘booster’ per gli italiani che hanno fatto il vaccino J&J.
“Era un fatto naturale. E’ vero: per il vaccino J&J la Fda indicava l’opportunità di fare un richiamo almeno dopo 2 mesi, ma non a due mesi perché c’era un azzeramento di protezione”, ci spiega Fabrizio Pregliasco, virologo dell’Università di Milano e direttore sanitario dell’Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi del capoluogo meneghino.
Tutto è legato a un calo “nella capacità di protezione dall’infezione, che si mantiene buona anche a 6-8 mesi in base ai dati J&J per quanto riguarda le ospedalizzazioni e i casi gravi. Dunque con buonsenso si segnala l’opportunità e la necessità di una vaccinazione”, ulteriore “che a questo punto è eterologa e dà un risultato finale di protezione anche superiore”. Come si è visto anche nel caso di AstraZeneca.
La commissione di esperti Aifa ha dato in queste ore il suo primo via libera al richiamo a 6 mesi dalla prima dose per i vaccinati con J&J. Precisando che la dose booster verrà effettuata con un vaccino a mRna. Nel prossime ore è atteso il pronunciamento finale dell’Aifa.