Covid, se mezza Italia rischia un Natale in giallo

Covid Natale
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Mentre la campagna vaccinale procede, anche se a rilento, la quarta ondata di Covid-19 si fa sentire anche in Italia. E il rischio di un Natale ‘in zona gialla’ si fa sempre più vicino.

La ‘ricetta’ messa in campo dal governo è chiara: accelerare sulle terze dosi – “che non sono né di destra né di sinistra” come ha rimarcato il ministro della Salute Roberto Speranza– senza rassegnarsi ad abbandonare al loro destino chi non ne ha ricevuta nemmeno una, come sintetizza ‘La Stampa’. Circa 7,5 milioni di italiani, ricordiamo noi (con una buona parte di over 50). Il generale Francesco Paolo Figliuolo, in visita a Torino, ieri ha spiegato la sua strategia: “Vogliamo abbassare l’età per i richiami, in due mesi si può avvicinare l’obiettivo del 90% di immunizzati”.

Ma a che punto siamo? Oggi sono 46.763.794 gli italiani con almeno una dose, ovvero l’86,58 % della popolazione over 12, mentre 45.192.310 (83,67%) hanno completato il ciclo e più di 2 milioni hanno fatto la terza dose.

Nel frattempo però il virus corre al ritmo di 4.197 i nuovi contagi in 24 ore e altri 38 morti. Anche se le soglie di allerta che decidono la prima retrocessione dalla zona bianca (quella senza restrizioni) a quella gialla sono ancora distanti, “i numeri in crescita, se confermati nelle prossime settimane, fanno presagire una Italia che comincerà a colorarsi di giallo già a fine novembre riportando poi da dicembre in almeno metà Italia l’obbligo di mascherina all’aperto, previsto appunto in zona gialla insieme alle capienze di teatri cinema e stadi da far scendere al 50%”, riferisce ‘Il Sole 24 ore’.

I segnali al momento ci sono e non permettono di stare tranquilli: i contagi crescono – ieri leggermente in calo come ogni lunedì per il minor numero dei tamponi, ma con il tasso di positività che sale a 1,68% – con i positivi che in Italia tornano a superare quota 1oomila. Anche i ricoveri aumentano a un ritmo del 1o% a settimana e solo ieri hanno fatto segnare un +147 pazienti nei reparti ordinari e +17 nelle terapie intensive.

Un trend che fa accendere le prime lampadine di alert nel “cruscotto” che decide i colori delle Regioni sia in base ai contagi che alle ospedalizzazioni per Covid: sono ben 12 le Regioni che hanno raggiunto il primo requisito
per retrocedere in zona gialla e cioè quella di avere più di 5o contagi settimanali per 1oomila abitanti. Si tratta di Friuli (186), Trento (156),
Veneto (96), Campania (73), Lazio (73), Emilia (71), Marche (66), Sicilia
(63), Toscana (63), Umbria (59), Calabria (58) e Abruzzo (57). Una situazione comunque molto variegata, come si vede: il virus circola in Italia, ma a diverse velocità.

Ancora più allarmanti i dati Covid negli ospedali delle Regioni dove le due soglie di allerta (gli altri due requisiti per finire in giallo) sono fissate al
1o% di letti occupati nelle rianimazioni e al 15% negli altri reparti. Soglie a cui si avvicinano o che hanno già raggiunto Marche e Friuli: entrambe hanno superato la soglia delle terapie intensive con l’11% di posti letto
occupati; mentre la Provincia di Bolzano e la Calabria rispettivamente
con il 13% e il 12% sono vicinissime al 15% di letti occupati negli altri reparti.

Insomma, i ricoveri aumentano (lentamente), mentre si attende l’ampliamento delle fasce da vaccinare con la terza dose e ci si prepara a riaprire gli hub.

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