Legge di Bilancio, il giudizio di medici e aziende

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“La foto degli operatori sanitari tra i leader del G20 rappresenta un giusto riconoscimento ai loro meriti. Non altrettanto la manovra di bilancio 2022”, sottolinea il sindacato dei medici Anaao Assomed, dichiarandosi parzialmente soddisfatto dopo la lettura della bozza.

“Raddoppiato lo stipendio degli amministratori comunali, riconosciuta la specificità delle forze armate, valorizzata la professionalità dei docenti, incrementato l’organico della magistratura, per quel personale, medico e non, che si è caricato sulle spalle una pandemia senza precedenti, non ci sono incrementi dei livelli retributivi o miglioramenti delle condizioni di lavoro all’interno di una manovra di 30 mld”, sottolinea l’Anaao.

Lo stesso investimento sulle liste di attesa “è privo del riconoscimento agli operatori sanitari del trattamento fiscale concesso ad altri lavoratori del settore pubblico ed alla sanità privata, cui, non a caso, sono destinati 150 mln sottratti ai 500 complessivi. Nessuno nega il valore positivo della proroga dei rapporti di lavoro (precari) con gli specializzandi, della possibilità di stabilizzare il personale reclutato per la emergenza a tempo determinato con procedure concorsuali, dell’istituzione di una indennità specifica per il Pronto soccorso, ancorchè irrisoria, dell’incremento del tetto di spesa per l’assunzione di personale, pur subordinato all’eterna determinazione del mitico fabbisogno. Elementi avulsi, però, da un’idea e da un’azione progettuale che affrontino il malessere crescente dei medici e dirigenti sanitari ospedalieri, sempre più esposti alle aggressioni, a un clima organizzativo autoritario fino alla negazione dei diritti, a un iper-sfruttamento ai limiti dell’abuso, in preda a burn out e stress post traumatico”.

“Nè appaiono risolutivi di una crisi strutturale della sanità, a rischio di un collasso nervoso, avviata a una deriva privatistica.
Anzi, ai medici che “nella risposta all’epidemia …. probabilmente sono quelli che hanno fatto di più” (Draghi dixit) viene negato anche un migliore Contratto di lavoro, scaduto l’attuale senza nemmeno aprire il confronto per un suo rinnovo. Nonchè l’indennità di rischio biologico, tanto le pandemie, si sa non esistono e comunque gli “eroi” non si ammalano”.

Il previsto incremento dei contratti di formazione specialistica “rischia di essere una toppa peggiore del buco. Invece di una riforma di sistema della formazione medica che programmi anche i fabbisogni, si creano le condizioni per un prossimo “imbuto lavorativo”, una riedizione della pletora degli anni 70 che fornirà specialisti ai sistemi sanitari europei a spese dei contribuenti italiani. La manovra, insomma, pensa ai medici di domani per evitare di occuparsi di quelli di oggi, ai quali era stato promesso che la politica si sarebbe occupata dei loro bisogni”, sintetizza l’Anaao.

Decisamente più soddisfatta la Fiaso. “L’ultima bozza della Legge di Bilancio, attraverso la norma per la stabilizzazione per il personale sanitario, recepisce la richiesta della Federazione italiana aziende sanitarie e ospedaliere. Siamo molto soddisfatti: la possibilità di assumere a tempo indeterminato i professionisti che hanno dato un contributo fondamentale per l’emergenza Covid ci consentirà di affrontare concretamente le sfide dei prossimi anni”, commenta Giovanni Migliore, presidente di Fiaso.

“L’assunzione dei precari rappresenta sicuramente una riconoscenza necessaria per l’impegno e il sacrificio di chi è stato in prima linea nei mesi più difficili, ma anche e soprattutto un riconoscimento delle professionalità e delle esperienze maturate durante la pandemia – prosegue Migliore – In questo anno e mezzo le Aziende hanno sperimentato modelli innovativi e hanno avviato percorsi multidisciplinari sviluppando con i professionisti competenze trasversali che saranno essenziali per il futuro della sanità.

“Possiamo finalmente inaugurare una nuova stagione del Servizio sanitario nazionale ricominciando a fare programmazione e spingendo sulla formazione. Grazie ai nuovi ingressi e alle nuove energie potremo colmare le carenze di organico, determinate da anni di restrizioni della spesa e dall’imbuto formativo, superare la precarietà, e soddisfare il fabbisogno organizzativo per lo sviluppo del Pnrr, mettendo in sicurezza il sistema sanitario di fronte ad eventuali nuove emergenze pandemiche”.

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