Covid e anticipo terza dose, ecco perché è utile

Covid terza dose
Aboca banner articolo

Mentre i casi Covid in Italia continuano ad aumentare, anche se con un ritmo inferiore rispetto a quello registrato in altri Paesi d’Europa, la pressione di esperti e autorità regionali per anticipare la terza dose a 5 mesi ha portato a modificare le indicazioni. Ieri, infatti, è arrivato l‘annuncio del ministro della Salute Roberto Speranza, dopo che l’Aifa aveva dato l’ok all’anticipo della terza dose di vaccino anti-Covid.

Proprio alla luce dei numeri della pandemia, la Commissione tecnico scientifica (Cts) dell’Agenzia italiana del farmaco ha dato il via libera al richiamo dopo 5 mesi dall’ultimo vaccino, in un’ottica di “massima precauzione”. Sempre ieri è arrivata la circolare del ministero della Salute, che precisa come “l’intervallo minimo previsto per la somministrazione della dose booster (di richiamo) con vaccino a m-Rna, alle categorie per cui è già raccomandata (inclusi tutti i soggetti vaccinati con unica dose di vaccino Janssen) e nei dosaggi autorizzati, è aggiornato a cinque mesi (150 giorni) dal completamento del ciclo primario di vaccinazione, indipendentemente dal vaccino precedentemente utilizzato”.

La novità, che sarà in vigore dal 24 novembre, rischia però di confondere la popolazione: prima si era detto che la protezione dei vaccini durava fino a 8 mesi, poi si è stabilito di fare il booster dopo 6 mesi, ora si anticipa 5 (per non parlare della confusione sui 2 mesi per chi ha fatto il vaccino J&J). Per capire cosa accade davvero alle nostre difese immunitarie e che senso ha fare il booster dopo 5 mesi, abbiamo chiesto aiuto a Fabrizio Pregliasco, virologo, ricercatore del Dipartimento di Scienze Biomediche per la Salute dell’Università degli Studi di Milano e direttore sanitario Irccs Istituto Ortopedico Galeazzi.

“C’è stato un colpo di coda atteso della pandemia, ecco perché è necessario un incremento della protezione e una vaccinazione sistematica di tutta la popolazione. A 6 mesi – precisa Pregliasco – non è che il vaccino finisce il suo effetto, ma aumenta la possibilità di infettarsi: la capacità di proteggersi dall’infezione si riduce dall’ 80 al 60%, restando pur alta la protezione, che passa dal 95% al 90-85%, dalle forme gravi. Quindi l’anticipo a 5 mesi è una scelta dettata da queste esigenze, che riteniamo possa  permettere anche una protezione a lungo termine”.

“Questo perché quello che si è visto nei vaccinati con terza dose è che si guadagna non solo ciò che si è perso, ma si innalza la protezione. E questo ci fa pensare a una protezione sul lungo termine. Dunque è presumibile, salvo l’insorgenza di nuove varianti perfide in futuro, che questa sia l’ultima campagna vaccinale universale, che pone le basi per una vaccinazione con un target simile a quella anti-influenzale, ovvero soggetti a rischio e soggetti esposti”.

Insomma, se l’obiettivo è salvare il Natale – e l’economia – con l’aiuto della terza dose questo potrebbe essere l’ultimo inverno vissuto sotto scacco (ma dobbiamo dire che lo si pensava anche l’anno passato). Nel frattempo in Inghilterra, dove per primi hanno anticipato la terza dose a 5 mesi e stanno correndo con le somministrazioni, tutto resta aperto. Come abbiamo potuto vedere non c’è più distanziamento e le mascherine, in pratica, le portano solo i turisti. E questo tanto al chiuso quanto all’aperto, anche in situazioni davvero affollate.

Il Paese, che conta 44.917 casi Covid nelle ultime 24 ore, ha avuto però solo 45 morti (e 886 ricoveri). E mentre in Italia si studia un super-Green pass con nuove misure per i non vaccinati, Oltremanica ci si prepara a festeggiare un Natale senza limitazioni. Ma cosa sta succedendo?

“In Gran Bretagna c’è una tolleranza maggiore, si convive con il coronavirus, e questo vuol dire tollerare decessi a due o tre cifre per lungo tempo: questa è una scelta di chi non ha voluto applicare il piano B, che poi sarebbe stata simile a quello italiano – sintetizza Pregliasco – Tutto sommato credo di più a una soluzione come quella italiana, che ha mitigato gli effetti del virus spalmando i casi nel tempo, con una gestione più tranquilla e seria del sistema sanitario, che in Inghilterra ha rischiato di collassare”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.