Bellezza, se il minilifting composito conquista anche lui

minilifting composito
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Un viso più fresco e un collo più giovane: la promessa del minilifting composito conquista anche le under 40 e, soprattutto, attrae anche il sesso maschile.

L’innovativo intervento di chirurgia estetica per il ringiovanimento di viso e collo allarga la platea dei pazienti. Un fenomeno analizzato da Daniele Spirito, specialista in chirurgia plastica a Roma e Como e docente presso la Scuola di specializzazione in Chirurgia Plastica dell’Università di Milano, il primo ad avere importato in Italia l’intervento ideato negli Usa.

L’esperto ne parla nel libro ‘Storia di un chirurgo plastico di periferia’, edito da Armando Curcio, in libreria. Il volume, che spazia da spunti autobiografici alla meccanica quantistica, all’evoluzione degli umani, e ovviamente alla chirurgia plastica sul campo, è stato presentato nel corso di un evento a Roma.

“Il minilifting composito è una tecnica di lifting facciale rivoluzionaria, meno invasiva e più duratura di un lifting classico, con rischi di complicanze ridotti e un recupero più rapido. Le zone interessate sono collo, guancia e zigomo, l’esposizione dei tessuti è minima”, spiega Spirito.

“Si effettua una sola piccola incisione davanti al padiglione auricolare e si procede a uno scollamento di 5-6 cm del sottocute. Da qui si fa ingresso nei piani profondi e si riposizionano i tessuti verso l’alto. La cicatrice è piccola, quasi invisibile. L’operazione viene eseguita in anestesia locale con sedazione in regime di day hospital. L’intervento dura circa un’ora e il post operatorio è molto veloce, un giorno di bendaggi e dopo sette giorni si rimuovono i punti di sutura. Il risultato è sorprendente: il viso appare ringiovanito di 10 anni”.

Spirito

“Il libro si compone di due grandi parti, una biografica sulla mia vita di chirurgo plastico di periferia con l’hobby per lo yoga, l’evoluzione, la meccanica quantistica, una medico-scientifica sulla chirurgia plastica, con molti aneddoti, informazioni tecniche e curiosità. Lo spunto – racconta il chirurgo – nasce proprio dalle mie origini, una famiglia della media borghesia della periferia romana, la passione per la fisica quantistica, la cosmologia, le religioni, ma soprattutto l’amore per la medicina e la ricerca, che mi ha condotto a intraprendere la professione di chirurgo plastico da ormai circa 40 anni, oltre all’insegnamento come docente universitario negli ultimi 21 anni. Dunque, nel libro parlo di mio padre, della laurea, la partenza per l’America e le prime esperienze in Italia, la specializzazione. Per poi concentrarmi sugli interventi di chirurgia plastica ed estetica”.

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