Covid, Mattarella e il risalto mediatico ai no vax

Covid no vax
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Il racconto della pandemia da Covid-19 in Italia non può ignorare la presenza  di una frangia di popolazione contraria a vaccini, green pass e simili. I no vax esistono e, seppur limitati nei numeri, fanno sentire da mesi la loro voce in tv, sui giornali e soprattutto sui social, anche con campagne web contro medici, ricercatori e scienziati (ricordiamo il caso del presidente di Fondazione Gimbe, Nino Cartabellotta, o le minacce ai virologo di Milano Fabrizio Pregliasco, solo per citarne alcune). Ma certo fanno riflettere le parole del presidente della Repubblica Sergio Mattarella sullo “sproporzionato risalto mediatico” dato ai no vax. 

“La prima difesa dal virus – ha detto Mattarella, in occasione della cerimonia al Quirinale per lo scambio di auguri con i rappresentanti delle istituzioni – è stata la fiducia della stragrande maggioranza degli italiani nella scienza, nella medicina. Vi si è affiancata quella nelle istituzioni, con la sostanziale, ordinata adesione a quanto indicato nelle varie fasi dell’emergenza dai responsabili, ai diversi livelli. Le poche eccezioni, alle quali è stato forse dato uno sproporzionato risalto mediatico, non scalfiscono in alcun modo l’esemplare condotta della quasi totalità degli italiani”.

Un inciso estremamente sintetico, in cui il presidente interviene su una questione molto delicata per chi fa informazione: è opportuno dare spazio alle tesi no vax? E’ (più) corretto negarlo? 

Mattarella sottolinea, non a caso, come la maggioranza (spesso silenziosa) degli italiani si sia fidata della scienza. Ce lo dicono anche i numeri dei vaccinati: ad oggi 47.862.253 italiani over 12 hanno almeno una dose di vaccino, l’88,62%, mentre 46.118.032 (85,39%) hanno una vaccinazione completa e 48.245.739 italiani (89,33%) sono quelli con almeno una dose o guariti da massimo 6 mesi. Numeri importanti, a fronte dei quali i ‘senza vaccini’ restano una minoranza, non molto silenziosa certo, ma sempre una minoranza.

“Credo che si possa riconoscere – ha aggiunto il Capo dello Stato – come in Italia si sia affermata una sostanziale unità. Unità di intenti di fronte alla pandemia. E unità di sforzi per gettare le basi di un nuovo inizio. Il tempo dei costruttori si è realizzato in questa consapevolezza”.

Mattarella ha sottolineato anche le scelte coraggiose, i progressi della scienza, “i comportamenti coscienziosi, il senso civico diffuso, e la risultante di una convergenza tra le istituzioni e i cittadini”.

“La pandemia segna ancora il nostro tempo. Ha provocato dolore, sofferenze, nuove povertà. Ma abbiamo visto risposte solidali, sono emersi talenti e qualità inespresse, si sono accelerati processi innovativi. Siamo stati spinti a correggere, con misure efficaci, l’inerzia delle dinamiche economiche e sociali innescate dalla crisi. Siamo ancora chiamati alla prudenza e alla responsabilità. Ci siamo dotati, tuttavia, di strumenti adeguati per combattere il virus. Non ci sentiamo più – ha detto Mattarella – in balia degli eventi”.

“Questo resta un tempo difficile, nell’alternarsi di speranze e di nuovi allarmi. Si impone un’esigenza di chiarezza e di lealtà come premesse indispensabili di una piena, e comune, assunzione di responsabilità di fronte ai rischi che sono tuttora davanti a noi. Abbiamo visto come la chiarezza, di fronte alle asprezze della pandemia, abbia spazzato via il tempo delle finzioni, delle distrazioni. Tutto questo mi è parso uno straordinario segno di maturità e serietà”, ha continuato il presidente della Repubblica.

“La stagione della ricostruzione – ha aggiunto il Capo dello Stato – si presenta anche come stagione di doveri. Doveri assunti anche spontaneamente dai nostri concittadini, che desidero ancora una volta ringraziare. Abbiamo compreso che la Repubblica è al tempo stesso istituzioni e comunità. La comunità ha bisogno delle sue istituzioni democratiche per difendere se stessa, per tradurre in realtà i propri valori, per aprirsi la strada verso il futuro”.

Mentre ancora si discute di obbligo vaccinale, Mattarella ha evidenziato “comportamenti virtuosi, gesti responsabili, disponibilità, generosità” degli italiani alle prese con la pandemia. Ma non possiamo ignorare la divisione che esiste fra amici, familiari e colleghi di lavoro: da una parte c’è la maggioranza pro vax, e dall’altra la minoranza no vax.

Una minoranza che non può semplicemente essere ignorata, ma con la quale il dialogo è diventato oggettivamente molto difficile. Da parte nostra, siamo convinti che sia corretto informare, ascoltare, analizzare con l’aiuto degli esperti i dubbi e i timori dei cittadini. Ma anche che la risposta della scienza sia l’unica che conta. Ecco perché non avete letto, e non leggerete, interviste a esponenti no vax.

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