Covid e sonno, schermi nel mirino

sonno
Aboca banner articolo

Prendere sonno e riposare saporitamente diventa un’impresa. Compaiono dolori inspiegabili, da una forte cefalea fino al mal di pancia senza motivo. Bimbi ed adolescenti diventano più irrequieti, irritabili e possono avere tratti autolesionistici. Tra le eredità della pandemia di Covid-19, dei lockdown, della perdita di abitudini, delle convivenze forzate a domicilio, per i più giovani possono esserci anche questi problemi.

Una sorta di peso più o meno nascosto, indice di una salute mentale resa frammentaria dalle ondate ripetute di Sars-CoV-2. A fronte di questa situazione, che richiede ovviamente grande attenzione, c’è comunque un monito per i più piccoli e per gli adolescenti: il molto tempo libero non deve essere gestito esclusivamente con la visione protratta di programmi e interazioni su schermi di dispositivi informatici o della classica Tv. La permanenza protratta davanti allo schermo sarebbe infatti un possibile elemento di rischio per lo sviluppo di alterazioni del benessere psicologico, in queste fasce d’età.

A dirlo è una ricerca apparsa su Jama Network Open e condotta da ricercatori dell’Hospital Sick Children, in Canada. Stando a quanto riportano gli esperti, si ha la sensazione che l’impiego di device tecnologici in età infantile/giovanile si possa associare anche ad altri fattori disturbanti per il benessere psicologico, favorendo l’insorgenza di ansia, iperattività, depressione e disattenzione.

Quali sono? L’alterazione dei normali ritmi del sonno, la rinuncia all’esercizio fisico e all’attività in gruppo, il maggior rischio di trovarsi “sotto tiro” per il bullismo online, l’esposizione alle notizie non certo tranquillizzanti che rimbalzano sui canali generalisti ed anche sui social.

L’indagine, per arrivare a queste conclusioni, ha preso in esame circa 2000 bimbi e giovani di età compresa tra i 2 e i 18 anni, nella regione dell’Ontario, intervistando anche i genitori per valutare attraverso questionari mirati sui comportamenti di bimbi e teen-ager e sulle manifestazioni potenzialmente legate a malessere psicologico o a vere e proprie manifestazioni di patologie.

l tempo quotidiano dedicato a televisione o media digitali dei bambini, il tempo per i videogiochi, il tempo di apprendimento elettronico e il tempo di chat in video sono stati considerati come parametri per valutare il rapporto tra l’esposizione e i disturbi del sonno e non.

In sintesi: tra i bimbi più piccoli dedicare più ore alla televisione o ai media digitali si è correlato a livelli più elevati di problemi di condotta e iperattività/disattenzione. In quelli più grandicelli e negli adolescenti un maggior tempo passato a giocare ai videogiochi è risultato correlato a livelli più elevati di depressione, irritabilità, disattenzione e iperattività tra i bambini più grandi e i giovani.

Attenzione agli eccessi, quindi, viene da dire. Anche un pizzico di noia, l’ascolto della musica, un buon libro possono diventare strumenti per occupare il tempo anche tra i giovani e i bambini in un momento di grande difficoltà emotive come quello che stiamo vivendo da tempo.

L’ondata pandemica, con la perdita di ritmi ed abitudini, può rappresentare un vero e proprio detonatore per crisi che magari covavano sotto la cenere.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.