Alla sparuta – per il momento – flotta degli antivirali orali contro il Coronavirus potrebbe aggiungersi a breve un nuovo farmaco. Si tratta di ensovibep, un antivirale sviluppato da Novartis insieme alla società biotecnologica Molecular Partners. Le due aziende hanno reso noto che il preparato ha raggiunto soddisfacenti obiettivi in uno studio di fase II, riducendo il rischio di ospedalizzazione e morte del 78%.
Una parte dello studio ha randomizzato 407 pazienti con Covid-19. A differenza dei trial sugli antivirali orali di Merck & Co e Pfizer, lo studio ha arruolato pazienti vaccinati per definire la dose migliore e dimostrare l’efficacia di ensovibep nel ridurre la carica virale rispetto al placebo entro 8 giorni.
Nel gruppo di pazienti che ha ricevuto l’antivirale, due sono stati ricoverati in ospedale e due hanno dovuto recarsi al pronto soccorso, con un tasso di eventi dell’1,3%. Nel gruppo che ha ricevuto placebo il tasso di eventi è stato invece del 6%, con cinque pazienti che sono stati ricoverati in ospedale, due dei quali sono morti.
Alla luce di questi dati, giudicati estremamente positivi, Novartis ha annunciato che acquisterà i diritti su ensovibep, opzione prevista da contratti precedenti, pagando a Molecular Partners 150 milioni di franchi svizzeri e lasciando a quest’ultima il diritto a contributi di licenza del 22% sulle vendite.
Le aziende intanto stanno dialogando con gli organismi di regolamentazione statunitensi per una rapida revisione e approvazione d’emergenza del farmaco.