Blue Monday, la tristezza in epoca Covid

Blue Monday
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Come ogni anno si torna a parlare di Blue Monday. Ma in epoca Covid diventa difficile capire se – davvero – si trova di fronte al giorno più triste dell’anno. Un condensato di tristezza che, si coagulerebbe il terzo lunedì di gennaio per gli abitanti dell’emisfero boreale.

Ma come è nata questa idea? Tutto risale al 2005, quando all’interno di un comunicato stampa del canale televisivo britannico Sky Travel si affermava di avere calcolato la data del giorno più triste dell’anno, con l’aiuto di un ricercatore, grazie a un’equazione. Un calcolo pseudo-scientifico che metteva insieme la fine delle vacanza di Natale, il giorno della settimana e il fatto che occorre aspettare ancora molti mesi prima di incappare in giorni festivi. Bazzecole tipiche di un’era pre-pandemia, direte voi. Ma attenzione, se la questione ‘Blue Monday‘ si regge (sostanzialmente) su una trovata pubblicitaria, la suggestione tiene. Almeno sui tabloid inglesi.

E, anzi, quest’anno oltre al meteo (e alle poche ore di luce), a rendere questo lunedì il giorno il più malinconico dell’anno c’è l’effetto accumulo della pandemia da Covid-19, che ci ha cambiato la vita completamente, imponendoci limitazioni ormai diventate insopportabili. Alle quali si aggiungono: le difficoltà economiche accumulate durante l’anno precedente, la nostalgia del periodo natalizio appena trascorso, anche se non necessariamente appagante, e la presa di coscienza che i buoni propositi formulati per l’anno nuovo stiano già miseramente fallendo.

“Oggi si vive un tale stato di stress con la pandemia, che la preoccupazione è immanente: invade qualsiasi area, rallentando o impedendo tutte le azioni che si compiono abitualmente – afferma Eleonora Iacobelli psicoterapeuta e presidente di Eurodap, Associazione europea disturbi da attacchi di panico – accade, quindi, che molti momenti della vita non vengano vissuti pienamente. Ciò, inevitabilmente, aumenta stati ansiosi e depressivi un po’ in tutti noi, ma soprattutto in soggetti già predisposti”.

“Con la pandemia ci siamo abituati alla tristezza, che per molti è diventata una condizione normale ormai da moltissimi mesi, ma attenzione: la depressione è dietro l’angolo. Perché quando la tristezza è persistente e non accenna ad andarsene, allora possiamo pensare che stia sfociando in vissuti depressivi – aggiunge l’esperta – Questo stato di tristezza perenne è accompagnato da malumore, pensieri negativi verso se stessi, gli altri e il futuro. Il Black dog, come lo hanno imparato a chiamare gli americani, è un cane nero che ti fa sempre compagnia che ti succhia l’energia vitale impedendoti di vivere appieno la vita come un tempo. Bisogna allora farsi aiutare e aiutare chi ci sta accanto se sta vivendo questa condizione”.

“Alla luce di questo sta diventando ancora più importante trovare modi e stimoli per vincere la tristezza, il senso di oppressione e il mancato appagamento”, sollecita Iacobelli. Ecco allora alcuni consigli per non finire intrappolati dalla tristezza del Blue Monday e non lasciare che diventi, davvero, il giorno più triste dell’anno:

1) concedersi una piccola gratificazione alimentare (il cioccolato, per esempio, stimola la produzione di serotonina che contribuisce al nostro buonumore). In generale dedicare tempo e attenzione all’alimentazione: c’è una stretta interconnessione tra cibo e mente, poiché il primo può influenzare l’altra e viceversa;

2)concedersi un momento per la cura di sé;

3) concedersi, un incontro “in sicurezza” con qualche amico perché il supporto sociale ci fa sentire più confortati e amati. Le relazioni sociali sono fondamentali per farci stare bene da un punto di vista biologico. Significa che l’essere umano per restare in salute e non sviluppare sensazioni di ansia che indeboliscono il nostro sistema di immunitario ha bisogno di sentirsi in uno stato di sicurezza, altrimenti mette in atto meccanismi di attacco, fuga o impotenza;

4) concedersi di assaporare ogni momento di gioia vivendolo pienamente, senza il pensiero fisso su ciò che potrebbe accadere dopo o che si deve fare;

5) buttiamo giù la maschera e comunichiamo disagi e delusioni, smettendo di far finta di essere vincenti. Abbiamo bisogno di rapporti veri;

6) non passare tutto il giorno a condividere nelle chat di whatsapp video, foto, frasi celebri e appelli sul coronavirus: così si amplificano solo l’ansia e la preoccupazione.

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