Super microscopio chirurgico, la sperimentazione a Bari

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Consente di operare vasi linfatici più piccoli di un capello. E’ arrivato dal Giappone al Policlinico di Bari il super microscopio chirurgico dotato di lenti e zoom ingrandiscono fino a 80 volte il campo operatorio. Un dispositivo innovativo protagonista di una sperimentazione ad hoc, presso l’Unità operativa di Chirurgia plastica.

Un programma in corso questa settimana, in occasione di un workshop di microchirurgia avanzata con “live surgery”. Ma quali sono le caratteristiche di questo strumento? La lente dell’obiettivo, combinata al sistema di zoom, fa sì che si ottenga il doppio della risoluzione e dell’ingrandimento dei microscopi chirurgici standard.

“Questo microscopio ci consente di ingrandire le strutture tissutali il doppio di quanto avviene normalmente: se con il microscopio normale noi vediamo una particella 40 volte più grande, con questo nuovo dispositivo abbiamo la possibilità di un ingrandimento pari a 80 volte – spiega Giuseppe Giudice, direttore dell’Unità operativa complessa di Chirurgia plastica del Policlinico di Bari – Questo significa che lo possiamo utilizzare in interventi di super microchirurgia dei vasi linfatici, che sono più piccoli di un capello e possono essere isolati e suturati per migliorare il circolo linfatico e risolvere la patologia di base come il linfedema”.

Il super microscopio sarà utilizzato in cinque sedute di “live surgery”, durante le quali pazienti affetti da diverse patologie saranno sottoposti a intervento chirurgico ricostruttivo mediante trapianti tissutali. In particolare, saranno eseguite tre ricostruzioni mammarie post mastectomia, mediante il trasferimento di un lembo prelevato dalla regione addominale e trasposto nella regione mammaria; sarà sottoposta a intervento chirurgico una paziente affetta da linfedema dell’arto superiore post-mastectomia che ha registrato un aumento di volume del braccio come complicanza di un intervento di carcinoma mammario e il trattamento avverrà mediante anastomosi, ovvero il collegamento tra vasi linfatici e le vene.

Infine verrà trattato un paziente con esiti di trauma complesso dell’arto superiore con perdita di sostanza ossea del radio, che sarà sostituito mediante trapianto di fibula/perone che, prelevato dalla gamba, sarà trasferita all’avambraccio.

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