La quarta ondata in Italia è stata segnata dalla corsa della variante Omicron, che ormai ha decisamente surclassato Delta. Nel nostro Paese, infatti, il 17 gennaio scorso la variante Omicron era ormai predominante, con una prevalenza stimata al 95,8%, e una variabilità regionale tra l’83,3% (Provincia di Trento) e il 100% (Basilicata, Molise, Puglia, Umbria e Valle D’Aosta).
Omicron ha ‘rubato spazio’ alla Delta, risultata al 4,2% del campione esaminato, e già ‘scompare’ da alcuni territori (range: 0% -16,7%). E’ quanto emerge dai risultati dell’indagine rapida condotta dall’Iss e dal ministero della Salute, insieme ai laboratori regionali e alla Fondazione Bruno Kessler.
Inoltre è arrivata nel nostro Paese anche Omicron 2. “E’di un certo interesse – scrivono infatti gli autori del report – il fatto che in questa indagine siano state rilevate 21 sequenze riconducibili al lignaggio BA.2, che è causa di più del 50% di infezioni da Sars-CoV-2 in alcuni Paesi europei tra i quali, in particolare, la Danimarca”.
Insomma, l’indagine conferma “l’assoluta predominanza della variante Omicron nel nostro Paese, in linea con quanto già segnalato in altri Paesi Europei. Inoltre, non bisogna trascurare il fatto che la prevalenza della variante Delta, rilevata alla data della presente indagine (17 gennaio 2022) nel 4,2% dei campioni a livello nazionale, è ancora stimata intorno al 10-15% in alcune Regioni, rappresentando pertanto una quota rilevante di casi la cui evoluzione futura è da monitorare con attenzione”.
Secondo gli esperti in questa fase “è necessario continuare a monitorare con grande attenzione”, la diffusione delle varianti virali “e, in particolare, di quelle a maggiore trasmissibilità o con mutazioni correlate a potenziale evasione della risposta immunitaria”.