Mascherine all’aperto e nuove regole anti-Covid

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E’ ancora presto per dire addio alle mascherine all’aperto. Pazienza e prudenza sembrano infatti guidare l’approccio italiano in questa fase della pandemia da Covid-19. Così, dopo il confronto di ieri nel consiglio dei ministri, arriva tutta una serie di mini proroghe delle norme anti-Covid. Dovranno passare (almeno) altri dieci giorni prima di rinunciare alle mascherine  all’aperto, anche in zona bianca.

Un rinvio previsto, in effetti, dal momento che – a fronte di una curva finalmente in flessione – è ancora alto il numero dei ricoveri e dei morti. Nelle ultime 24 ore sono stati 57mila i contagi (ma il dato risente sempre dell’effetto weekend), con 349 decessi. Dunque restano le mascherine e resta lo stop per le discoteche. “Ai fini del contenimento della diffusione del virus Sars-Cov-2, fino al 10 febbraio 2022 sono sospese le attività che si svolgono in sale da ballo, discoteche e locali assimilati”, si legge nell’ordinanza firmata ieri sera dal ministro della Salute Roberto Speranza.

Nel frattempo si lavora alle norme sulla scuola, mentre oggi è il giorno zero del supergreen pass e dell’obbligo vaccinale per gli over 50. Da oggi, infatti, scatta la validità del green pass a 6 mesi (salvo probabili nuove proroghe per le persone vaccinate con 3 dosi) e scattano le multe per gli over 50 che non hanno ancora effettuato la prima dose.

Il certificato verde sarà necessario per entrare alle poste, in banca, negli uffici pubblici e nella maggior parte dei negozi, tabaccai inclusi. Restano a ingresso libero solo i supermercati, gli alimentari, le farmacie e pochi altri esercizi commerciali di beni essenziali. Per quanto riguarda gli over 50 non vaccinati (esclusi gli esenti e i guariti di recente), la sanzione è di 100 euro una tantum.

Sempre per gli ultracinquantenni dal 15 febbraio entrerà definitivamente in vigore l’obbligo di green pass rafforzato per accedere ai luoghi di lavoro (in questo caso le multe per chi non è in regola vanno da 600 a 1.500 euro) e i lavoratori che non presenteranno il certificato saranno sospesi senza stipendio. Ci sono quindi ancora due settimane di tempo per completare il ciclo vaccinale, considerato che sono circa 2 milioni, secondo la Fondazione Gimbe, gli over 50 ancora senza vaccini.

Ma l’approccio italiano a questa fase della pandemia è il più corretto? “E’ importante rispettare le nuove regole anti-Covid che entrano in vigore oggi, come tutte quelle che saranno proposte nelle prossime settimane – spiega a Fortune Italia Italo Farnetani, pediatra e docente alla Libera Università degli Studi di Scienze Umane e Tecnologiche United Campus of Malta – E questo nell’interesse della salute di tutti, ma in particolare dei più piccoli”.

“Pensiamo ai bambini: è importante che le regole anti-Covid vengano seguite da genitori, parenti, amici persone addette alla loro educazione e custodia. Infatti il rispetto di queste norme da parte delle persone che li circondano garantisce maggiormente la loro sicurezza. Oggi  gli under 19 anni sono i più indifesi rispetto al Sars-Cov-2. Basta guardare alcuni dati. alcuni dati. Nei primi 5 anni di vita non abbiamo nessun vaccinato, dal momento che non c’è nessun vaccino autorizzato. Per cui questi bimbi sono completamente in balia del virus”, dice il pediatra. E se la variante Omicron, contagiosissima, secondo gli studi è meno aggressiva rispetto a Delta, questo non vuol dire che non presenti rischi per i bambini.

E’ di pochi giorni fa la notizia della morte, all’ospedale pediatrico Bambino Gesù di Roma, di una bimba di 2 anni positiva a Covid, trasferita con volo militare dall’ospedale di Catanzaro. La piccola paziente era arrivata intubata e in condizioni disperate, con insufficienza respiratoria e funzioni vitali compromesse.

Insomma, a fare la differenza rispetto a un anno fa non è tanto la variante, quanto il fatto di essere vaccinati. E se i più piccoli sono particolarmente vulnerabili, da 5 a 11 anni il 67,48% non ha ricevuto nessuna dose: in pratica “due bambini su tre sono assolutamente indifesi – precisa Farnetani – Fra gli adolescenti da 12 a 19 anni il 15,09% non ha ricevuto nessun vaccino, cioè 1 su 7. In totale i non vaccinati sono 5.300.000. Invito, dunque, ancora una volta con forza i genitori che hanno figli da 5 a 19 anni a vaccinarli il prima possibile. Ma ognuno di noi ha la responsabilità di fare tutto ciò che è in suo potere per proteggerli, rispettando e facendo rispettare le regole e le precauzioni anti-Covid”.

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