Oggi è il giorno delle mascherine all’aperto. L’ordinanza è, infatti, in scadenza a fine gennaio. Dopo varranno le regole dei colori delle regioni. E dunque solo i cittadini in zona bianca – Basilicata, Molise e Umbria – potrebbero eliminarle, almeno all’aperto.
Attenzione, però: se gli specialisti sono divisi sull’opportunità di rinunciare a questa misura, sembra che l’orientamento a livello politico sarebbe quello di una conferma delle mascherine all’aperto, almeno fino a quando la temperatura della pandemia non scenderà in modo più deciso.
Ma in questa fase della quarta ondata è arrivato il momento di dire addio alle mascherine, almeno negli spazi aperti? Lo abbiamo chiesto a Susanna Esposito, ordinario di Pediatria e responsabile del Tavolo tecnico Malattie infettive e vaccinazioni della Società italiana di pediatria, che per prima esortò a ricorrere a questo presidio, quando l’Organizzazione mondiale della sanità ancora non si era espressa sull’utilità delle mascherine contro il virus responsabile di Covid-19.
“Penso che sia ancora prematuro parlare di un abbassamento dell’attenzione complessivo – spiega Esposito a Fortune Italia – Se ci limitiamo alla zona bianca, che adesso è davvero ristretta, allora penso che la mascherina all’aperto possa essere eliminata. Ma credo che per un altro paio di mesi sia importante mantenere alta la soglia di attenzione”.
“Abbiamo raggiunto il picco e ora stiamo vedendo una lenta riduzione del numero dei casi, che ci aspettiamo progressiva nel mese di febbraio, con una riduzione dei morti nel mese di marzo. Per cui credo che dobbiamo ancora resistere un paio di mesi prima di allentare le misure. E questo vale anche per le mascherine all’aperto, a meno che non ci troviamo in zona bianca”, chiarisce l’esperta, presidente di Waidid, l’Associazione mondiale per le malattie infettive e i disordini immunologici.
Adesso però si sta rivedendo l’intero sistema dei colori delle Regioni. Se, dunque, si andasse verso un annullamento di tutti i colori tranne la zona rossa, “allora sarebbe troppo presto per rinunciare dappertutto alle mascherine all’aperto. Abbiamo ancora 150 mila casi al giorno in media. Inoltre siamo in inverno, i numeri di Sars-Cov-2 sono ancora importanti, la tipologia di vita è ancora al chiuso e ci sono centinaia di decessi al giorno”.
Secondo Esposito, che invita alla prudenza e sollecita ad accelerare con la copertura vaccinale, “e a far di tutto per tenere aperte le attività e le scuole, delle mascherine faremmo bene a riparlare fra due mesi, diciamo a Pasqua”.