Gsk mette momentaneamente in pausa lo sviluppo del suo vaccino contro il virus respiratorio sinciziale. La farmaceutica britannica ha volontariamente interrotto tre trial clinici che riguardavano il candidato vaccino destinato alle donne in gravidanza, incluso lo studio Grace – fulcro del programma – nel quale sono coinvolte 20mila donne.
Prosegue invece la sperimentazione del vaccino per gli anziani over 60. Lo stop è stato deciso a seguito di una raccomandazione del Comitato indipendente di monitoraggio dei dati che ha avanzato una osservazione in una valutazione di sicurezza di routine. Il monitoraggio dei segnali di sicurezza – spiega GlaxoSmithKline in una nota – è parte integrante del processo di sviluppo clinico di potenziali nuovi vaccini.
Tuttavia lo stop potrebbe pregiudicare la partita che Gsk sta giocando contro Pfizer, suo avversario diretto nello sviluppo del vaccino per l’immunizzazione materna dal virus sinciziale, tra le principali cause di infezioni respiratorie come bronchiolite e polmonite virale nei neonati, che determina ogni anno circa 1,5 milioni di ricoveri di piccoli sotto i 6 mesi. La multinazionale americana sta infatti portando avanti uno studio di fase III sul proprio prodotto e fornirà i risultati nella prima metà dell’anno.
Il vaccino non è l’unica arma sperimentata contro questa patologia. C’è chi cerca di affrontare il problema da una prospettiva diversa, come AstraZeneca e Sanofi che stanno sviluppando un anticorpo a lunga durata d’zione da somministrare ai bambini. Le due aziende hanno dimostrato che l’immunizzazione passiva protegge i bambini, e si stanno preparando per presentare domanda di approvazione nel corso dell’anno.
A seconda della durata dello stop e della gravità della valutazione, Gsk potrebbe perciò rischiare di arrivare sul mercato in ritardo rispetto ai rivali.
