Sanità, un piano da 40 mln per gli Ifo

D'Amato Ifo
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La sanità del Lazio cambia volto, anche grazie al Piano da circa 40 milioni di euro per gli Ifo Regina Elena e San Gallicano: 13,3 per l’acquisto di grandi macchinari e circa 25 mln per il primo Centro di protonterapia del centro Italia.

“Oggi presentiamo un Piano di investimenti importante da circa 40 milioni di euro destinati al potenziamento tecnologico dell’Ifo Regina Elena San Gallicano che permetterà di compiere un netto cambio di passo nella lotta ai tumori”, ha spiegato l’assessore alla Sanità della Regione Lazio, Alessio D’Amato. “Grazie ai 13,3 milioni di euro di finanziamenti previsti dal Pnrr apriamo una stagione di grandi investimenti per l’acquisto di 13 grandi macchine (2 tomografi a risonanza magnetica, 3 acceleratori lineari, 1 gamma camera, 1 Pet tc, 1 mammografo con tomo sintesi, 1 angiografo vascolare, 3 Eco tomografi e 1 telecomandato digitale) per gli Ifo. A questi si aggiunge la notizia dell’approvazione del nucleo di valutazione nazionale del ministero della Salute del piano di investimenti che prevede un finanziamento di circa 25 milioni di euro per la realizzazione del primo Centro di Protonterapia per il centro Italia”.

“Ora dobbiamo fare squadra tutti insieme, per lavorare spediti e determinati a realizzare una nuova sanità che guarda ai bisogni delle persone e alla riduzione delle diseguaglianze”.  “Con i finanziamenti del Pnrr – ha dichiarato il Dg Marina Cerimele – risponderemo con più forza e responsabilità alla domanda dei pazienti fragili, al fine di garantire equamente percorsi di cura personalizzati e accessibili, formare i caregiver e promuovere collegamenti efficaci ed efficienti tra ospedale e territorio. Andremo a facilitare le dimissioni protette del paziente fragile, grazie all’assistenza continua da parte dell’ospedale nel primo periodo e a seguire con l’affidamento ad équipe territoriali”.

Fra le novità, è prevista in Ifo una Centrale Operativa territoriale (Cot), hub tecnologicamente avanzato per la presa in carico del cittadino e per il raccordo tra servizi e soggetti coinvolti nel processo assistenziale: attività territoriali, sanitarie e sociosanitarie, ospedaliere e della rete di emergenza-urgenza. “Coinvolgeremo i medici di medicina generale, che hanno un ruolo centrale, e prevediamo la loro integrazione nei nostri Disease Management Team, gruppi multidisciplinari di esperti che si confrontano per il migliore percorso di diagnosi e cura da offrire al paziente oncologico. Ripensiamo l’organizzazione e puntiamo alla presa in carico a 360 gradi dei nostri pazienti – ha aggiunto Cerimele – attraverso: apertura di un ambulatorio attivo 7 giorni su 7 e una unità di degenza per le urgenze/emergenze dei pazienti, un ambulatorio di cure palliative e cure domiciliari, infine l’attivazione dell’ Hospice Ifo entro i prossimi 3 anni.”

La piattaforma di telemedicina avviata in tempi record in pandemia verrà potenziata. Ad oggi sono oltre 5000 i pazienti oncologici e dermatologici invitati per controlli, e oltre 25000 le interazioni a cura dei 250 medici specialisti che ne fanno uso.

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