Lavoro, gennaio nero in Italia per infortuni e morti

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Si conferma un gennaio nero sul fronte del lavoro, non solo sul fronte Covid. Gli infortuni hanno registrato infatti una crescita a doppia cifra rispetto allo stesso mese del 2021. In Italia poi si continua a morire sul lavoro: i casi mortali sono aumentati del 12,2%, con un ritmo ben superiore a una vittima al giorno.

In particolare le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail sono state 57.583 (+47,0% rispetto al gennaio 2021), 46 con esito mortale. Ha fatto scalpore, fra le tante vicende, quella del giovanissimo Lorenzo Parelli, 18 anni, morto a Lauzacco, in provincia di Udine, l’ultimo giorno di stage del programma di alternanza scuola-lavoro. Il ragazzo è stato colpito da una putrella che gli è caduta addosso. E proprio la sua morte ha scatenato la protesta dei ragazzi, tornati in piazza per chiedere interventi sul settore. A chiudere il mese, la morte di un agricoltore a Pesaro, travolto dalla sua motozappa.

In aumento anche le patologie di origine professionale denunciate, che sono state 3.296 (+7,1%). Attenzione, però: gli open data pubblicati, avvisa l’Istituto, sono “provvisori e il loro confronto richiede cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale, soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche. Per quantificare il fenomeno – avvertono dall’Inail – sarà necessario attendere il consolidamento dei dati dell’intero 2022, con la conclusione dell’iter amministrativo e sanitario relativo a ogni denuncia.

In ogni caso nel mese di gennaio 2022 l’Inail segnala “un deciso aumento delle denunce di infortunio in complesso, un incremento di quelle mortali e una lieve crescita delle malattie professionali”.

Vediamo i dati nei dettagli: le denunce di infortunio sul lavoro presentate all’Inail solo a gennaio 2022 sono state 57.583, in aumento del 47,0% rispetto alle 39.183 del primo mese del 2021 e del 23,9% rispetto alle 46.483 del gennaio 2020.

I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno evidenziano a livello nazionale per il primo mese del 2022 un incremento rispetto a gennaio 2021 sia dei casi avvenuti sul lavoro, passati dai 35.964 del 2021 ai 53.637 del 2022 (+49,1%), sia di quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, che hanno fatto registrare un aumento del 22,6%, da 3.219 a 3.946.

Quanto ai settori si registra un +47,5% nella gestione industria e servizi (dai 34.768 casi del 2021 ai 51.299 del 2022), un +5,3% in agricoltura (da 1.380 a 1.453) e un +59,2% nel Conto Stato (da 3.035 a 4.831).

Gli infortuni sul lavoro crescono in tutto il Paese, anche se l’aumento è più consistente nel Nord-Ovest (+79,7%), seguito da Sud (+53,5%), Centro (+36,6%), Isole (+32,0%) e Nord-Est (+22,0%). Tra le regioni con i maggiori aumenti percentuali si segnalano la Campania, la Liguria e la Valle d’Aosta, mentre i cali sono circoscritti alla Basilicata, alla provincia autonoma di Bolzano e alle Marche.

Quanto al genere, l’aumento che emerge dal confronto di mese tra il 2022 e il 2021 è legato sia alla componente femminile, che registra un +61,9% (da 17.957 a 29.081 denunce), sia a quella maschile, che presenta un +34,3% (da 21.226 a 28.502). Dall’analisi per classi di età emergono incrementi generalizzati, ma in valore assoluto emerge, in particolare, la classe 35-49 anni.

Quanto poi alle denunce con esito mortale, il confronto evidenzia le cinque in più rispetto alle 41 denunce registrate nel primo mese del 2021 e sei in meno rispetto alle 52 del gennaio 2020.

Dall’analisi territoriale emerge un incremento di sei casi mortali nelle Isole (da 1 a 7), di uno sia nel Nord-Ovest (da 8 a 9) che nel Centro (da 7 a 8) e un calo di due casi al Sud (da 14 a 12) e di uno nel Nord-Est (da 11 a 10). Tra le regioni con i maggiori aumenti si segnalano la Puglia e la Sicilia (+4 decessi per entrambe), mentre i cali sono circoscritti alla Campania (-5 casi), al Veneto (-2), alla Basilicata, all’Abruzzo e al Piemonte (-1 ciascuna).

Le denunce di malattia professionale, invece, sono state 3.296, in aumento di 219 casi rispetto allo stesso mese del 2021 (+7,1%). I dati rilevati al 31 gennaio di ciascun anno mostrano incrementi nelle gestioni Industria e servizi (+5,4%, da 2.604 a 2.745 casi) e Agricoltura (+22,2%, da 437 a 534) e un calo nel Conto Stato (-52,8%, da 36 a 17). L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce nelle Isole (+51,8%), nel Sud (+8,6%) e nel Nord-Est (+8,1%), e un decremento nel Nord-Ovest (-10,1%) e nel Centro (-2,0%).

Quanto alla tipologia, le patologie del sistema osteo-muscolare e del tessuto connettivo, quelle del sistema nervoso e dell’orecchio continuano a rappresentare, anche nel primo mese del 2022, le prime tre malattie professionali denunciate, seguite dai tumori e dalle malattie del sistema respiratorio.

 

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