Oscar, cos’è l’alopecia di Jada Pinkett Smith e come si cura

Jada Pinkett e Will Smith
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Protagonista, suo malgrado, della notte degli Oscar, l’alopecia è una patologia che può manifestarsi in varie forme, è più diffusa tra gli uomini (colpisce il 70-80% degli uomini), ma può colpire il 40% delle donne, specie dopo la menopausa. 

Nel caso ‘da Oscar’, a scatenare l’ira di Will Smith è stata una battuta infelice di Chris Rock: presentando il premio al Miglior documentario, vinto poi da Summer of Soul di Questlove, il comico si è rivolto alla moglie di Smith, Jada Pinkett Smith, 51 anni: “Jada, I love ya. G.I. Jane 2, can’t wait to see it” (“Jada, ti voglio bene, G.I. Jane 2, non vedo l’ora di vederlo”). Un’allusione a Soldato Jane, il film in cui Demi Moore appare rasata, cosa che ha fatto alzare gli occhi al cielo a Jada, mentre Will Smith è scattato sul palco rifilando un ceffone al comico e invitandolo a lasciar perdere la moglie.

Jada Pinkett-Smith porta i capelli rasati a causa dell’alopecia, da cui è affetta dal 2018. Ne ha sempre parlato apertamente: “All’inizio è stato terrificante. Ero nella doccia un giorno e avevo una ciocca di capelli in mano. A un certo punto ho pensato: ‘Oh Dio, sto per diventare calva?'”, aveva raccontato l’attrice di Gotham. “Sembra che sia stata operata al cervello o qualcosa di simile. Io e questa alopecia diventeremo amici, punto”, ha scritto sui social, parlando della sua patologia.

March 27, 2022, Los Angeles, California, USA: JADA PINKETT SMITH during red carpet arrivals for the 94th Academy Awards, presented by the Academy of Motion Picture Arts and Sciences (AMPAS), at the Dolby Theatre in Hollywood. (Credit Image: © Kevin Sullivan via ZUMA Press Wire)

“Dopo aver visto le immagini dell’attrice, può trattarsi o di un’alopecia areata o un’alopecia cicatriziale – dice a Fortune Italia Laura Colonna, responsabile servizio di Dermocosmetologica dell’Istituto Dermopatico dell’Immacolata (Idi) di Roma – Sono entrambe patologie autoimmuni, ma mentre la prima il più delle volte è reversibile, anzi spesso si auto-risolve e solo in rari casi la perdita di capelli richiede delle terapie, nell’alopecia cicatriziale abbiamo una distruzione irreversibile del follicolo. Per cui il bulbo viene aggredito e distrutto. Ecco perché è molto importante bloccare questa forma nella fase iniziale, attraverso una diagnosi precoce. Intervenendo con cortisone o immunosoppressori si può agire in modo mirato, limitando l’estensione del processo infiammatorio”.

Il racconto di Jada Pinketts e della ciocca di capelli nella doccia “mi ha fatto pensare – aggiunge la dermatologa – all’alopecia areata: in questo caso, in effetti, i capelli te li ritrovi in mano”. Quanto all’origine del problema, “nell’alopecia areata sicuramente c’è una predisposizione genetica, sulla quale la componente autoimmune viene scatenata. I linfociti T”, i soldati del sistema immunitario, “riconoscono come estraneo il follicolo pilifero e lo aggrediscono, soffocandolo”. La buona notizia “è che il processo può essere distratto, mentre nella cicatriziale avviene una distruzione completa del follicolo”, ribadisce Colonna.

Per quanto riguarda la terapia, se l’attrice ha optato per un taglio radicale, forse perché non c’è ricrescita o c’è una disomogeneità nella chioma, “esistono delle terapie farmacologiche: se si tratta di una piccola chiazza – spiega Colonna – applichiamo dei cortisonici locali, se le chiazze sono numerose si possono far infiltrazioni dirette di cortisone sul cuoio capelluto. Nelle forme acute si può dare cortisone ad alte dosi, ma per un tempo limitato”. Se questi approcci non hanno successo, “all’Idi usiamo l’immunoterapia topica: creiamo una sorta di allergia sul cuoio capelluto, provocando una dermatite che distrae i linfociti dal follicolo e li porta a fare il loro lavoro sulla dermatite”.

Questo approccio non va bene, però, nel caso dell’alopecia cicatriziale. “In questo caso la causa può essere anche un lichene follicolare, un lupus; la terapia è composta da immunomodulante, cortisone, ciclosporina”. Ma in questa forma la cosa davvero fondamentale è la diagnosi precoce. “La raccomandazione, non appena si nota una perdita di capelli, magari con prurito, è quella di rivolgersi al dermatologo: con il dermatoscopio si può rilevare un problema e fare tutti gli accertamenti del caso”, conclude.

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