Cuore artificiale salvavita impiantato a Bari

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Intervento salvavita a Bari, su un paziente di 65 anni, arrivato dalla Basilicata con scompenso cardiaco avanzato. Un cuore artificiale di ultimissima generazione, è stato impiantato con successo al Policlinico di Bari nell’uomo, refrattario alla terapia medica e con indicazione negativa per il trapianto di cuore.

L’intervento è stato realizzato dall’equipe di Aldo Milano, direttore dell’unità operativa di cardiochirugia dell’azienda ospedaliero universitaria barese. Il dispositivo di assistenza ventricolare preleva il sangue dal ventricolo sinistro e lo pompa ossigenato nell’aorta, utilizzando il nuovo sistema a levitazione magnetica impiantato per la prima volta in Puglia.

Policlinico Bari

 

“Questo dispositivo – spiega Milano – è stato dimostrato essere particolarmente vantaggioso rispetto a impianti di vecchia generazione. Si sono ridotte le complicanze di trombo embolie dal 30 al 10% e si sono azzerate le complicanze emorragiche e di trombosi della pompa”.

Questo perché la pompa del dispositivo viene impiantata all’interno del corpo mediante l’intervento cardiochirurgico, ed è alimentata da batterie collegate a un piccolo controller esterno attraverso un cavo che fuoriesce dall’addome del paziente.

“Con questo nuovo sistema il paziente può ritornare a una vita sociale adeguata, anche riprendere l’attività lavorativa, con delle limitazioni molto ridotte. Le batterie hanno una autonomia di 40 ore, sono ricaricabili e i parametri possono essere monitorati a distanza direttamente dal cardiologo”, aggiunge l’esperto.

Il Policlinico di Bari ha attivato un ambulatorio che consente di selezionare i pazienti che hanno bisogno di questo tipo di assistenza. “È importante – evidenzia il direttore della cardiochirugia – che la selezione dei pazienti avvenga in centri che abbiano accumulato esperienza nelle indicazioni al trapianto. Spesso questi sistemi sono un ponte al trapianto stesso, utilizzati finché si renda disponibile l’organo compatibile”.

Il trapianto cardiaco è ancora la scelta migliore, tuttavia il problema resta quello del ridotto numero di donatori. “L’impianto di questo dispositivo salvavita di ultima generazione offre una nuova opportunità alle persone in attesa di trapianto cardiaco che possono trovare nella cardiochirurgia del Policlinico di Bari un centro di eccellenza e riferimento unico in tutta la Puglia”, sottolinea il direttore generale dell’azienda ospedaliero universitaria di Bari Giovanni Migliore.

Non solo. “È stato dimostrato che alcuni pazienti con controindicazioni al trapianto, perché hanno sviluppato malattie collaterali per esempio ipertensione polmonare, dopo l’impianto di questo sistema di assistenza hanno un recupero funzionale degli altri organi e possono riacquistare i criteri per un trapianto cardiaco”, conclude Milano.

 

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