Covid, pillole antivirali in farmacia e mascherine a scuola

Covid antivirali
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Mentre la pandemia in Italia dà segnali di rallentamento, il Paese si prepara a delle semplificazioni sul fronte delle terapie e a una decisione sull’uso delle mascherine.

Ma cosa cambia? Presto i pazienti positivi a Covid che rischiano di finire in ospedale potranno curarsi con uno degli antivirali oggi disponibili, ancora poco utilizzati a causa di una serie di ‘intoppi’ burocratici. Basterà infatti la ricetta del proprio medico di famiglia e le pillole potranno essere acquistate in farmacia.

Una semplificazione chiesta a gran voce, e da tempo, dai medici di famiglia, che secondo il ‘Sole 24 Ore’ potrebbe essere decisa già oggi dall‘Agenzia italiana del farmaco (Aifa) nella riunione la commissione tecnico scientifica.

I farmaci anti-Covid disponibili in Italia attualmente sono: Remdesivir di Gilead, Molnupiravir di Merck/Msd e Paxlovid di Pfizer. Terapie efficaci solo se prescritte precocemente e assunte immediatamente dopo la conferma della diagnosi. Fino ad ora, però, questi farmaci – anche quelli orali – potevano essere prescritti solo dagli specialisti ospedalieri, previa indicazione del medico di base, che indirizzava il paziente in ospedale se ritenuto eleggibile alla terapia. Un collo di bottiglia che faceva perdere tempo prezioso e che, di fatto, ha ostacolato l’utilizzo di questi medicinali. Il tutto a fronte di un virus che sta sì rallentando, ma ieri ha fatto registrare ancora 28.368 nuovi casi e 115 morti. 

Insomma, come ha sottolineato più volte il ministro della Salute Roberto Speranza, è il momento di cambiare strategia nella gestione della pandemia. “Ora che abbiamo più dosi
a disposizione, vogliamo arrivare a consentire la prescrizione anche ai medici di medicina generale per favorire un accesso più capillare”, aveva detto Speranza. Oggi dunque si attende il via libera dell’Aifa, che dovrebbe ‘snellite’ la pratica.

Per avere un’idea degli ostacoli, basti pensare che l’Italia ha finora prenotato 600mila dosi di Paxlovid, ma da inizio febbraio ne sono state prescritte solo 6.822. Per Molnupiravir (arrivato prima) solo 16.732 trattamenti in quasi 100 giorni.

Quanto alle mascherine, secondo le ultime indiscrezioni riportate da ‘Repubblica’, dopo una riunione tra rappresentanti del ministero della Salute e dell’Istruzione, l’orientamento è quello di conservarle almeno a scuola fino a giugno.

Nel Decreto Riaperture in Gazzetta Ufficiale si legge che “è fatto obbligo di utilizzo dei dispositivi di protezione delle vie respiratorie di tipo chirurgico, o di maggiore efficacia protettiva, fatta eccezione per i bambini sino a sei anni di età, per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso dei predetti dispositivi e per lo svolgimento delle attività sportive”. Non solo: in caso di almeno quattro positivi tra gli alunni, docenti e studenti devono indossare per dieci giorni dal contatto con il positivo la mascherina FFP2.

Per capire quello che accadrà negli altri settori dal 1 maggio, occorrerà attendere dopo Pasqua.

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