Sono oltre 100 in Asia, Africa e America Latina le aziende in grado di produrre vaccini mRna contro Covid-19 e altre malattie, nonché possibili future epidemie o pandemie. Ecco perché, in vista dell’incontro annuale che si terrà domani tra gli azionisti di Moderna, durante il quale si parlerà dei miliardi di profitti ricavati durante la pandemia di Covid-19 ancora in corso, Medici Senza Frontiere (Msf) rinnova l’appello all’azienda farmaceutica statunitense a trasferire immediatamente la tecnologia del vaccino a Rna messaggero ai produttori nei Paesi a basso e medio reddito.
Questo faciliterebbe la produzione di vaccini contro Covid-19 e di vaccini mRna contro numerose malattie, e consentirebbe ai Paesi del Sud del mondo di rispondere meglio a future pandemie.
Non solo. Poter disporre di una capacità di produzione locale di vaccini mRna nei Paesi a basso e medio reddito potrebbe essere una prospettiva di soluzione salvavita per molte regioni del mondo. Nel breve termine, la tecnologia potrebbe essere adottata per rispondere alle nuove varianti di Covid-19 e soddisfare le esigenze di approvvigionamento. A medio e lungo termine, invece, potrebbe rappresentare un’opzione promettente per sviluppare vaccini per altre note malattie infettive mortali come Hiv, tubercolosi e malaria e potrebbe giocare un ruolo fondamentale nella risposta a future pandemie.
“La formulazione mRna possiede un importante potenziale tecnologico per sconfiggere non solo il Covid-19 ma anche altre possibili epidemie e persino future pandemie. Non possiamo permettere che si ripeta una situazione in cui metà del mondo, in via privilegiata ed esclusiva, beneficia e gode delle innovazioni mentre il resto della popolazione mondiale ne rimane completamente escluso” dichiara Alain Alsalhani, farmacista ed esperto vaccini per la Campagna di Accesso ai farmaci di Msf.
Sebbene Moderna abbia firmato un memorandum d’intesa con il governo keniota per far sì che il Kenya fosse la sede del suo primo impianto di produzione di mRna in Africa, su questo accordo sono stati pubblicamente condivisi pochi dettagli.
Per Msf un modo più efficace per promuovere la produzione e la disponibilità di vaccini in Africa sarebbe piuttosto che Moderna condivida la propria tecnologia con i produttori e non ostacoli gli sforzi per sviluppare vaccini mRna presso l’Hub per il trasferimento tecnologico gestito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) in Sudafrica. Moderna dovrebbe inoltre impegnarsi a non imporre brevetti nei Paesi a basso e medio reddito dove i produttori prevedono di produrre i vaccini mRna attraverso l’Hub, anche in Sudafrica.
“Abbiamo identificato oltre 100 produttori in Asia, Africa e America Latina in grado di produrli. Il mondo dovrebbe imparare da questa pandemia e fare tutto il possibile per determinare migliori e concrete prospettive future”.
Anche perché, ragionano da Msf, Moderna ha ricevuto ingenti finanziamenti pubblici (circa 10 miliardi di dollari, che includono pressoché l’intero costo dello sviluppo clinico e l’acquisto di 500 milioni di dosi) per sviluppare il vaccino Covid-19 a mRna.
Considerato il supporto da parte dei contribuenti e il fatto che Moderna ha guadagnato 17,7 miliardi di dollari dalle vendite del vaccino contro Covid-19 a fine del 2021, l’azienda avrebbe una sorta di obbligo morale a condividere la tecnologia.
“È inaccettabile che Moderna abbia beneficiato del denaro dei contribuenti pubblici per sviluppare questo vaccino di successo ma si rifiuti di condividerne la formula con altri produttori nel resto del mondo in grado di produrre vaccini a mRna per Covid-19 e per altre malattie” ha detto Mihir Mankad, responsabile advocacy di salute globale di Msf negli Stati Uniti. “Moderna ha realizzato questo vaccino salvavita grazie al fondamentale supporto del governo degli Stati Uniti ed è necessario che entrambe le parti si impegnino a condividere incondizionatamente la tecnologia così da poter rispondere alla pandemia in maniera efficace”.
