Energia e pharma, ecco dove i consumi sono maggiori

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Anche la farmaceutica italiana fa i conti con la crisi dell’energia. Parliamo di un settore con una produzione da 34 miliardi di euro l’anno e 67 mila addetti. Ebbene, quando si tratta di farmaci, i servizi ausiliari, tra cui la climatizzazione e la produzione di freddo, rappresentano fino al 70% dei consumi di energia elettrica dell’intero stabilimento produttivo.

E’ quanto emerge dalla guida operativa di Enea e Farmindustria per la redazione delle diagnosi energetiche nel settore farmaceutico. Una monografia fa parte della collana “Quaderni dell’efficienza energetica”, realizzata all’interno della “Ricerca di sistema elettrico 2019-2021” e finanziata inizialmente dal ministero dello Sviluppo economico e ora dal ministero della Transizione Ecologica che non si limita a ‘fotografare’ l’esistente.

Interventi di efficientamento energetico nel settore pharma, si legge nel report, non solo sono possibili ma porterebbero a un risparmio di oltre 11 ktep/anno, che equivalgono al consumo elettrico medio annuo di circa 22mila famiglie.

Le linee operative hanno proprio lo scopo di fornire indicazioni e informazioni utili alle aziende farmaceutiche che debbano o vogliano eseguire una diagnosi energetica all’interno dei propri stabilimenti produttivi. L’analisi delle quasi 100 diagnosi energetiche obbligatorie presentate finora all’Enea ha evidenziato il peso delle diverse voci in termini di consumi energetici. Mentre la quasi totalità dei circa 450 possibili interventi di efficientamento energetico è ascrivibile ai servizi ausiliari.

“Nel 2019 un quarto delle imprese del settore ha realizzato e inviato a Enea almeno una diagnosi energetica obbligatoria sui propri siti produttivi, come previsto dall’art. 8 del D.Lgs.102/2014”, sottolinea Ilaria Bertini, direttrice del Dipartimento Unità per l’Efficienza Energetica Enea. “Quello farmaceutico – aggiunge – è un settore energivoro, dove l’incidenza dei consumi di energia sui costi produttivi è notevole e risulta ancora più rilevante in questo periodo critico”.

“L’attenzione delle imprese del farmaco all’efficienza energetica e, in generale, al green, è da sempre molto alta”, dichiara Massimo Di Martino, componente del Comitato di presidenza di Farmindustria. “E i dati lo dimostrano – aggiunge – visto che negli ultimi dieci anni c’è stata una diminuzione del 59% del consumo energetico e del 32% dell’emissione di gas clima-alteranti. Vogliamo essere sempre più un modello di sostenibilità ambientale e di qualità del lavoro. La guida rappresenta quindi un’opportunità e uno strumento operativo a servizio delle aziende del settore per migliorare l’efficientamento attraverso la conoscenza delle performance energetiche e delle soluzioni tecnologiche da utilizzare nei processi produttivi”.

 

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