Covid in Italia, gli ospedali si svuotano

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A fronte di numeri in costante diminuzione, ieri erano 29.875 i nuovi casi (con 95 decessi), anche gli ospedali italiani si svuotano di pazienti Covid. In rianimazione i casi sono addirittura dimezzati (-48%) e in 12 strutture sanitarie si è arrivati a quota zero ricoverati in condizioni critiche.

Secondo l’ultimo report degli ospedali sentinella della Federazione Italiana Aziende Sanitarie e Ospedaliere (Fiaso) il numero di pazienti ricoverati nelle aree Covid, sia reparti ordinari sia terapie intensive, si è ridotto in una settimana del 16%. La situazione appare in ulteriore miglioramento rispetto ai dati della rilevazione del 17 maggio, quando nelle strutture ospedaliere si era registrata una riduzione del 14,9%.

Più in dettaglio nei reparti Covid ordinari, di malattie infettive e medicina, la riduzione settimanale si attesta al -14%. Come abbiamo visto il calo è più accentuato nelle rianimazioni, dove il totale dei ricoverati positivi a Covid-19 si è dimezzato.

“Il segnale più significativo ci arriva dalle rianimazioni dove i pazienti, sia quelli ricoverati per Covid sia quelli con Covid, si sono dimezzati tanto che molti ospedali hanno chiuso e riconvertito alle attività ordinarie le aree Covid. In 12 dei 19 ospedali sentinella a oggi non ci sono più pazienti in terapia intensiva. Occorre, tuttavia, ricordare come nelle rianimazioni persista una quota di no vax, pari a circa il 20%, e che tra i ricoverati vaccinati in gravi condizioni ci siano tutti soggetti fragili che hanno ricevuto la vaccinazione da oltre quattro mesi e non hanno avuto la quarta dose prevista per i pazienti estremamente vulnerabili”, sottolinea il presidente di Fiaso, Giovanni Migliore. “Bisogna procedere con il booster per i pazienti con gravi comorbidità per metterli al sicuro dal virus”.

Quanto ai giovanissimi, sono 29 i pazienti sotto i 18 anni ricoverati Per o Con Covid nei quattro ospedali pediatrici e nei reparti di pediatria degli ospedali aderenti alla rete dei sentinella. Nessun bambino è ricoverato in terapia intensiva. Secondo Fiaso il calo dei pazienti pediatrici registrato in una settimana è stato del 21,6%. I bambini fino a 4 anni sono ancora la maggioranza dei ricoverati, ovvero il 55% dei pazienti (il 16% ha tra 0 e 6 mesi); tra 5 e 11 anni il 28% dei ricoverati mentre il 17% ha tra 12 e 18 anni.

Ma se la pandemia appare in frenata, la lotta contro gli effetti negativi del Coronavirus sul nostro organismo rischia di durare ben oltre la guarigione. Debolezza muscolare e stanchezza sono due tra i sintomi più diffusi nella fase acuta e nel long Covid-19. Si calcola che colpiscano oltre il 60% dei pazienti.Ebbene, secondo un recente studio è possibile contrastare la sarcopenia, ovvero la graduale perdita di massa muscolare, con un integratore alimentare. 

“Il Sars-CoV-2 può compromettere in modo più o meno grave la funzionalità polmonare – sottolinea Carolina Bologna, specialista in geriatria, dirigente medico presso l’Uoc di Medicina Interna dell’Ospedale del Mare di Napoli – Questo è dovuto anche alla perdita di massa magra e alla conseguente debolezza muscolare, che interessa anche i muscoli respiratori. Contro il virus è quindi necessario avere a disposizione delle cure efficaci in grado di riattivare il prima possibile i nostri muscoli”.

Secondo l’esperta un integratore a base di un mix di sostanze attive come Arginina, Creatina, L-Carnitina, vitamine C ed E, Magnesio, Potassio, da anni utilizzato contro l’astenia sia fisica sia mentale, può essere utile ai pazienti. “Dopo lo studio, che abbiamo condotto a Napoli, è stato evidenziato un ruolo positivo non solo per gli sportivi ma anche per i pazienti pesantemente colpiti da Covid-19”, conclude l’esperta.

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