Covid in Italia, incidenza in salita e rebus mascherine

mascherine Covid
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Le avvisaglie ci erano state, ma i risultati della cabina di regia Covid sono lo stesso da doccia fredda:dopo settimane di calo costante torna a salire in Italia l’incidenza settimanale a livello nazionale. Il report dell’Istituto superiore della sanità parla di 222 casi ogni 100.000 abitanti (03-09 giugno) contro 207 su 100.000 nella settimana precedente.

Si fa sentire, dunque, l’effetto della variante Omicron 5, mentre impazza il rebus mascherine. A metà mese dovrebbe cadere l’obbligo di mascherine al chiuso, con l’eccezione (importante) dei trasporti e della scuola.

Il Tar del Lazio ha infatti confermato l’obbligo a scuola fino al 31 agosto, ma una dichiarazione del ministro dell’Istruzione Bianchi ha riaperto la discussione: la ‘palla’ (almeno per gli orali) sembrava passare ai presidenti di commissione. Un’ipotesi respinta seccamente al mittente dai presidi: servono regole chiare e certe, valide per tutti. E allora? Servirebbe un decreto ad hoc, che secondo il sottosegretario alla Salute Andrea Costa potrebbe arrivare all’inizio della prossima settimana.

Intanto però Covid torna a crescere. Se l’incidenza sale, nel periodo 18-31 maggio l’Rt medio calcolato sui casi sintomatici è stato pari a 0,75 (range 0,72–0,82), ancora in diminuzione rispetto alla settimana precedente quando era 0,82. Anche l’indice di trasmissibilità basato sui casi con ricovero ospedaliero è al di sotto della soglia epidemica e in diminuzione rispetto alla settimana precedente: Rt=0,80 (0,77-0,85) al 31 maggio contro 0,78 al 23 maggio.

Ma che cosa vogliono dire i dati della cabina di regia? Fortune Italia lo ha chiesto al virologo della Statale di Milano Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. “Omicron 5 è più contagiosa, e non è poi così rabbonita. E’ vero – dice il virologo – sembra replicarsi un po’ più sulle vie aeree superiori, ma delle polmoniti ci sono. Inquieta un po’ quello che sta accadendo, perché la previsione prima di Omicron 5 era di un andamento endemico e ciclico, con una risalita nei mesi invernali. Ora dobbiamo stare piuttosto attenti e valutare quanto diventa pervasivo in un tempo breve”. Insomma, i numeri di oggi gettano qualche ombra sull’estate.

“La percentuale di positività sta crescendo – rileva Pregliasco – E credo che potrebbe esserci un rialzo anticipato rispetto a quanto pensavamo”. Cosa fare allora? “Ormai la riapertura c’è, ma serve buon senso e il ricorso alle mascherine come fossero occhiali da sole, cioè quando servono. In particolare se si è fragili, se si assistono persone fragili e nelle situazioni di rischio maggiore”. Ovvero luoghi chiusi e affollati.

E in classe? “Ritengo siano necessarie ancora anche a scuola: tutto questo aiuta la possibilità di mantenere l’attività didattica in presenza. Ritengo comunque che durante l’esame e in un contesto strutturato e controllato si possa rimuovere la mascherina durante la prova, per rendere più agevole la situazione”, conclude il virologo.

Intanto le notizie dagli ospedali sono – per fortuna – ancora buone. Il tasso di occupazione Covid in terapia intensiva scende al 2,0% (rilevazione giornaliera al 9 giugno) dal 2,3% precedente (2 giugno), mentre quello delle aree mediche è al 6,6% (al 9 giugno) dal 7,1% (2 giugno). Se gli esperti hanno più volte segnalato il rischio re-infezioni, la percentuale dei casi Covid rilevati attraverso l’attività di tracciamento dei contatti è in diminuzione, mentre è stabile quella dei contagi rilevati attraverso la comparsa dei sintomi (42% vs 42%), e aumenta la percentuale delle diagnosi attraverso attività di screening (49% vs 46%). Le prossime settimane saranno decisive per capire non solo come sarà la maturità, ma anche la terza lunghissima estate di questa pandemia. 

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