Iodio e farmaci anti-Covid, il cybercrime sul web

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Sarà la preoccupazione per la guerra in Ucraina, sarà la pandemia che dopo due anni e mezzo ancora fa 18.678 nuovi casi (e 26 morti) in una domenica di giugno, ma la salute preoccupa ancora gli italiani, che troppo spesso decidono di affidarsi al web. Basta un click – e non occorre neanche inoltrarsi nella parte più oscura della Rete – per imbattersi in falsi e veri farmaci per fronteggiare Covid-19 o eventuali incidenti nelle centrali atomiche. Ma anche per assicurarsi un volto senza segni del tempo o risolvere problemi imbarazzanti come la disfunzione erettile.

A testimoniare questa inclinazione al ‘fai da te’ è l’ultima operazione dei Nas, impegnati nel monitoraggio dell’offerta in vendita sul web di medicinali, volta al contrasto dei traffici illeciti connessi con la diffusione di Covid-19. Quello dei farmaci e dei dispositivi medici venduti illegalmente sul web è un settore che, secondo stime risalenti a qualche anno fa, muove un giro d’affari di 21,6 mln di dollari solo in Italia. E c’è da scommettere che la pandemia lo abbia alimentato ulteriormente.

Anche dopo la fine dello stato di emergenza e la progressiva riduzione delle misure anti-Covid, il mercato virtuale su internet continua a confermarsi un’importante fonte di commercio e approvvigionamento di farmaci a uso umano (e non solo), molto spesso non autorizzati, con claim accattivanti e vantanti proprietà in grado di prevenire e curare diverse patologie.

L’offerta è particolarmente attiva sul surface web, come spiegano i Carabinieri della salute si tratta della parte “in chiaro” e indicizzata della rete,  aperta a un pubblico indiscriminato di utenti, attraverso siti collocati su server esteri, prevalentemente in area extra Ue, e con riferimenti di gestori non individuabili.

L’attività di web patrolling condotta nel 2022 ha portato i militari del Reparto Operativo a eseguire, in totale, 61 provvedimenti di oscuramento emessi dalle direzioni generali del ministero della Salute nei confronti di altrettanti siti internet attivi e raggiungibili anche dall’Italia, che offrivano diverse tipologie di medicinali e vari prodotti in violazione delle leggi in vigore.

Entrando nei dettagli, oltre a una serie di farmaci con varie indicazioni terapeutiche e soggetti a obbligo di prescrizione e vendibili solo in farmacia da parte di un farmacista abilitato, tra cui alcuni riconducibili al trattamento della disfunzione erettile e altri utilizzati nell’ambito di terapie ormonali, sulle vetrine virtuali dei siti oscurati erano offerti medicinali correlati alla cura di Covid-19, a base di principi attivi soggetti a particolari restrizioni d’uso e specifiche indicazioni d’impiego clinico o sperimentale in relazione all’infezione da Sars-CoV-2.

Preoccupa trovare nell’elenco dei Nas l‘ivermectina, in barba alla nota dell’Ema (Agenzia europea dei medicinali) con cui si raccomanda di non utilizzare il principio attivo per la prevenzione o il trattamento di Covid-19 al di fuori degli studi clinici, l’antibiotico azitromicina, rispetto al quale l’Aifa ha fornito ai clinici elementi utili a orientare la prescrizione e a definire un rapporto fra i benefici e i rischi sul singolo paziente, gli antivirali lopinavir/ritonavir e l’antimalarico idrossiclorochina, in merito ai quali l’Agenzia regolatoria ha emanato puntuali raccomandazioni circa l’utilizzo off label. Insomma veri medicinali da usare solo dietro prescrizione medica, insieme a pseudo farmaci anti-Covid da evitare come la peste. 

Tra i farmaci soggetti a prescrizione obbligatoria e presentati sui siti oscurati, anche alcuni a base di ioduro di potassio, indicati in casi di carenza di iodio e presumibilmente ricercati per aiutare a ridurre o bloccare l’assorbimento di iodio radioattivo da parte della tiroide. Ma anche prodotti anti-rughe contenenti tossina botulinica, utilizzabili solo sotto controllo di personale sanitario, nonché dispositivi medici iniettabili per via sottocutanea (filler) a base di acido ialuronico.

Gli interventi dei Nas hanno compreso altri siti web connessi con l’offerta illecita on line di medicinali veterinari e di un integratore alimentare di provenienza estera per la perdita di peso, a base di un ingrediente non autorizzato.

Insomma, le trappole pullulano online, insieme ai rischi (seri) per la salute. Ne sono convinti i Carabinieri dei Nas, che ancora una volta invitano i cittadini a diffidare delle offerte in rete di medicinali e prodotti non autorizzati o di dubbia provenienza, mettendoli in guardia sui gravi rischi per la salute e ricordando che la vendita on line di farmaci soggetti a obbligo di prescrizione è assolutamente vietata.

Mentre per quelli senza obbligo di prescrizione è necessario verificare sempre la presenza del logo identificativo nazionale. Basta cliccarlo per essere rimandati alla pagina web del sito internet del ministero della Salute con i dati relativi all’autorizzazione. Qualche secondo in più per un controllo che può evitare di incappare in trappole insidiose, forse più delle minacce che si vorrebbe fronteggiare.

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