Ecco il nuovo contratto del settore chimico farmaceutico

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Guerra, pandemia, crisi delle materie prime. Mentre alcuni lavoratori attendono anni per il rinnovo del contratto collettivo, altri – nonostante tutto – ci arrivano in anticipo sulla scadenza. Nella serata di ieri Federchimica, Farmindustria e le organizzazioni sindacali di settore, Filctem-Cgil, Femca-Cisl, Uiltec, Ugl Chimici, Failc-Confail, Fialc-Cisal, hanno raggiunto l’accordo per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro per gli addetti dei settori dell’industria chimica, chimica-farmaceutica, farmaceutica, delle fibre chimiche e dei settori abrasivi, lubrificanti e Gpl, per il periodo 2022-2025.

Il nuovo contratto avrà una vigenza triennale – 1 luglio 2022 – 30 giugno 2025 – e interesserà una platea di circa 210 mila lavoratori in oltre 3 mila aziende.

Al centro del rinnovo un adeguamento economico – l’aumento minimo è di 204 euro – e alcune disposizioni normative con l’obiettivo di garantire maggiore produttività, flessibilità e competenze. Vediamo le novità:

Parte economica
Il contratto riconosce ai lavoratori, per l’intera vigenza contrattuale, un aumento del trattamento economico minimo di 204 euro diviso in 5 tranche comprensivo di 32 euro di Edr (Elemento distinto della retribuzione) già erogato dalle imprese che sarà trasferito nei minimi. Resta inoltre confermato il modello di verifica degli scostamenti inflattivi, con il ruolo dell’Edr quale ammortizzatore. Il montante complessivo nel triennio sarà pari a 4.750 euro.   
Viene valorizzata l’aliquota mensile Fonchim delle imprese nell’Eps (Elemento puntuale settoriale) per il successivo rinnovo.


Parte normativa
Per quanto riguarda la parte normativa, sono stati condivisi i seguenti impegni:
nuove sezioni dell’Osservatorio nazionale dedicate alla trasformazione digitale, all’inclusione sociale e alla parità di genere;·realizzazione di un meccanismo di raccolta delle competenze specifiche, certificate, che possa favorire l’incontro tra domanda e offerta delle esigenze di settore;
incontri periodici e sezioni tematiche dell’Osservatorio farmaceutico; definizione di un meccanismo di adesione consapevole di tutti i lavoratori al Welfare contrattuale per apprezzarne i vantaggi offerti, fermo restando che l’adesione definitiva sarà affidata alla volontà del lavoratore;
favorire la conoscenza della corretta applicazione delle scelte contrattuali, la diffusione della cultura di Relazioni industriali e dello sviluppo sostenibile, attraverso iniziative formative;
prevedere un nuovo riconoscimento per la contrattazione aziendale coerente alle scelte contrattuali. Inoltre, la “Giornata nazionale sicurezza salute ambiente” diventerà “Giornata nazionale Salute, Sicurezza e Sviluppo Sostenibile”.

Sono state, inoltre, previste modifiche su: regime di reperibilità, maggiorazioni, intese temporanee modificative, investimenti sulla formazione al secondo livello e una ricognizione di tutte le disposizioni contrattuali in tema di inclusione e parità di genere.

Nel nuovo contratto viene introdotto un nuovo capitolo, sperimentale, nel quale sono contemplate linee guida utili ad agevolare e accompagnare il cambiamento nelle imprese per gestire gli impatti della trasformazione digitale sul lavoro, sulle relazioni industriali e su sicurezza, salute e ambiente.

Quanto al delicato tema della malattia, il trattamento economico ricomincerà ex novo dopo il quattordicesimo giorno di ricovero ospedaliero rispetto agli attuali 21. Sulla Formazione è previsto l’aumento a 2,5 giornate su progetti formativi collettivi. Rilevante la novità in tema di politiche attive del lavoro con la certificazione delle competenze in seno alla bilateralità, in modo da creare un vero e proprio ambito di incontro tra domanda e offerta per le esigenze del settore. Utile strumento nei momenti di ristrutturazione aziendale, ma anche nello sviluppo e crescita delle imprese.

“Questo accordo, raggiunto in una fase così critica nello scenario nazionale e internazionale, assume un significato di particolare rilevanza – commenta Paolo Lamberti, presidente Federchimica – In un clima di grande incertezza, forti della nostra cultura di Relazioni industriali ispirata ai principi della partecipazione e della responsabilità sociale, abbiamo assicurato una prospettiva per il futuro delle imprese e dei lavoratori. In questo modo la chimica, a monte di tutte le filiere produttive, potrà confermarsi motore economico per il sistema Paese”.

Un accordo che “valorizza, tra l’altro, una contrattazione di secondo livello correlata alla redditività e alla produttività – rileva 
Marco Colatarci, vice presidente Federchimica con delega alle Relazioni Industriali – e adeguata a sostenere competitività e occupazione; abbiamo dato un contributo concreto allo sviluppo del welfare contrattuale, alla responsabilità sociale, alla parità di genere, alla conciliazione vita/lavoro. Com’è nostra tradizione, abbiamo dato particolare attenzione alla sicurezza, ambito che, come certificato dall’Inail, ci vede tra i più settori più virtuosi”.

Soddisfatto anche Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria. “Il rinnovo del contratto nazionale in tempi record è un risultato particolarmente importante in un momento così complesso per la pressione sui costi e la necessità di difendere i livelli di competitività delle imprese del farmaco. Un accordo che dimostra ancora una volta la capacità dell’industria farmaceutica di lavorare concretamente per trovare soluzioni positive per il Paese. Le buone relazioni industriali del nostro settore – sottolinea Scaccabarozzi – sono esemplari, sia a livello nazionale sia nelle aziende. La collaborazione e il dialogo continuo sono uno stimolo a migliorare le competenze e la qualità dei nostri collaboratori, che sono riconosciuti come eccellenza nel panorama europeo”.

Per il segretario generale della Filctem Cgil, Marco Falcinelli “204 euro sui minimi è il corretto modo per difendere il salario dall’inflazione. Un contratto che è più vicino al mondo del lavoro e dei lavoratori, e un modello che conferma la nostra idea di contrattazione. Un contratto moderno – prosegue Falcinelli – che guarda correttamente al futuro e alla transizione digitale, regolando nel modo giusto i tempi di lavoro e di vita in un contesto generale in costante mutazione”.

“Speriamo che questa intesa possa essere di supporto e di sostegno anche per altri contratti impegnati nei rinnovi in questa stagione contrattuale”, ha concluso il segretario generale della Filctem Cgil.

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