I costi della salute in Italia e i record di Milano

esami medici
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Salute, ma quanto mi costi! È questa l’esclamazione che molti italiani ripetono sempre più spesso quando guardano le fatture delle proprie spese mediche per visite ed esami medici.
Questo perché quando si ha necesità anche di un semplice elettrocardiogramma o di una ecografia addominale è sempre più frequente il ricorso a strutture private. Si badi bene, il motivo non è una scarsa fiducia nelle prestazioni erogate in regime Ssn. Ciò che fa propendere per l’intramoenia piuttosto che per la struttura sanitara privata sono le liste d’attesa, davvero più brevi rispetto a quelle della sanità pubblica. A fronte però di costi molto più elevati.

Sono i numeri a dirlo. Secondo l’indagine di Altroconsumo infatti nell’ultimo anno ben otto italiani su 10 hanno avuto problemi nel prenotare una visita o un esame entro tempistiche ragionevoli. Non potendo procrastinare oltremodo, il 60-70% ha deciso di pagare di tasca propria rivolgendosi al privato o passando al reparto solventi delle strutture pubbliche. Ma c’è anche un risvolto molto grave della vicenda: coloro che non riescono a sostenere i costi di una visita privata (circa il 5% degli italiani) sono costretti a rinunciarvi e a entrare nelle liste d’attesa della sanità pubblica.

Quanti hanno scelto l’out-of-pocket si sono però trovati a pagare conti molto salati. In un far west di offerte che variano sensibilmente non solo da città a città, ma anche all’interno dello stesso capoluogo di regione. Milano risulta essere la città che offre la maggiore variabilità di prezzi, cosa che può essere vista come un vantaggio per il cliente. A patto che il prezzo sia uno dei fattori che indirizzano maggiormente la scelta del provider sanitario, insieme alla sua reputazione, al costo e alla distanza da casa.

Alcuni semplici esempi possono far capire quanto sia ampia la forbice dei prezzi, che può arrivare anche a segnare una differenza del 550%. Nel capoluogo meneghino – che è la città più cara in assoluto per l’accesso alla sanità privata, ben il 171% più costosa di Palermo che è la città dove si spende mediamente di meno per curarsi a pagamento – per una risonanza magnetica alla colonna vertebrale si può spendere dai 95 ai 620 euro. A Torino una gastroscopia può costare dai 132 agli 800 euro.

Queste due città del Nord guidano la classifica delle città più care in quanto a visite medici ed esami privati. E si distanziano molto dai capoluoghi in cui curarsi in proprio costa un po’ meno. Al terzo posto troviamo Roma, il 48% più cara di Palermo, seguita a poche lunghezze da Firenze (+43%). Più abbordabile la sanità privata di Genova (più cara “solo del 23% rispetto a Palermo), Padova (+15%) e Napoli (+2%).

Tra gli esami meno costosi, ma che è anche uno dei più richiesti, in regime privato vi è l’elettrocardiograma. A fronte di un’attesa che oscilla tra i quattro e i nove giorni, si spendono in media 39 euro con minimi di 13 e massimi di 88.

La risonanza magnetica alla colonna vertebrale è invece uno degli esami più costosi: in molti casi si può spendere anche più di 600 euro, anche il costo medio è di 215 e si arriva a 51 euro a Palermo. Quanto ai tempi di attesa, la forchetta non è molto ampia: tra i sei e i 14 giorni.

Interessante, infine, un altro dato dell’indagine: l’80% delle strutture sanitarie prese in esame da Altroconsumo è convenzionata direttamente con almeno un’assicurazione o un fondo sanitario. A testimonianza del fatto che questa forma di welfare privato si sta diffondendo anche nel nostro Paese.

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