Diabete, nuovo mini-sensore per monitoraggio del glucosio

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Arriva anche in Italia un nuovo sistema, hi-tech e discreto, per il monitoraggio continuo e in tempo reale del glucosio. Si chiama FreeStyle Libre 3 ed è ora disponibile per le persone con diabete.

“Il sistema è dotato della più recente e innovativa tecnologia con sensori, progettato pensando alle persone con diabete con esigenze di gestione più complesse. Permette una gestione ancora più semplice fornendo un quadro continuo dell’andamento glicemico in tempo reale e la tendenza nel tempo” spiega Massimiliano Bindi, Regional director Abbott Diabetes Care South East Europe. 

“Questi dispositivi bio-indossabili, permettendo un controllo accurato e continuo dei valori, possono aiutare il medico e le persone con diabete, in particolare di tipo 1, ad interpretare meglio l’andamento delle glicemie ed evitare episodi di ipoglicemia” dichiara Riccardo Schiaffini, diabetologo dell’Ospedale Bambino Gesù di Roma. “I pazienti ora possono visualizzare il proprio glucosio con una rapida occhiata al cellulare, senza necessità di scansionare il sensore, e possono prendere decisioni più informate e più velocemente.”

“I dispositivi medici per il monitoraggio del diabete con sensori entrano sempre più nella nostra pratica clinica, anche tra i pazienti con diabete tipo 2 in terapia insulinica, con evidenti vantaggi rispetto ai sistemi convenzionali” commenta Emanuele Bosi, diabetologo dell’Ospedale San Raffaele di Milano. “Lo conferma anche un nostro recente studio condotto in sedici centri italiani su persone con diabete di tipo 2 in terapia insulinica multiiniettiva. I pazienti che utilizzavano il sensore indossabile per il monitoraggio flash della glicemia avevano un miglior controllo sull’emoglobina glicata rispetto a quelli che adottavano il metodo convenzionale di auto-monitoraggio glicemico mediante glicemia capillare. Con queste tecnologie le persone acquisiscono maggiore consapevolezza, e avere la propria glicemia sempre sotto controllo aiuta a gestire meglio il diabete.”

La tecnologia dell’ultimo mini-sensore  (è più piccolo di una moneta da 5 centesimi) fornisce letture in continuo del glucosio, inviate automaticamente minuto-per-minuto via Bluetooth agli smartphone. Il sensore si applica sulla parte posteriore del braccio, fino a un massimo di 14 giorni, grazie a un apposito applicatore, eliminando la necessità delle punture sui polpastrelli.

“Il diabete è un esempio perfetto di come la tecnologia digitale possa aiutare nel migliorare la gestione e contribuire anche ad un beneficio sugli esiti clinici” spiega Cesare Berra, diabetologo dell’Irccs MultiMedica di Milano. “Grazie all’impiego di soluzioni sempre più connesse e semplici da usare, anche per persone non particolarmente ‘digitali'” è possibile “caricare automaticamente sul cloud i dati relativi alla glicemia, permettendo al medico di visualizzarne i dati da remoto in telemonitoraggio e, tramite il servizio di telemedicina, il paziente e il diabetologo possono comunicare e interagire anche a distanza, con la possibilità di alternare visite sia da remoto che in presenza nel corso dell’anno. Tutti strumenti che, se correttamente impiegati, possono davvero permettere di gestire meglio una patologia cronica e complicata come il diabete”.

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