Smart Lab di Gsk da 19 mln di euro a Siena

RinoRappuoli
Aboca banner articolo

Quasi venti milioni di euro sul piatto, con un modello innovativo nell’organizzazione di flussi e spazi di lavoro, che segna un nuovo approccio smart alle attività di ricerca e sviluppo. E’ il primo ‘Smart Lab’ del network Gsk Vaccini, realizzato all’interno del sito di Siena e inaugurato ieri.

Frutto di un investimento di circa 19 milioni di euro, attraverso un intervento di ristrutturazione e ampliamento di una struttura esistente, il progetto andrà a ricollocare in un unico building tutto il gruppo di Ricerca e sviluppo tecnico (Trd), che conta circa 130 collaboratori, e oggi è dislocato in sette edifici all’interno del campus Gsk di Torre Fiorentina.

La missione “è sviluppare processi robusti e consistenti per passare dalla produzione in piccola scala di antigeni identificati in ricerca – ovvero le molecole che stimolano la risposta immunitaria negli individui – alla produzione in scala industriale di grandi quantità di vaccino“, sottolinea Gsk. All’evento di inaugurazione, riferisce Adnkronos Salute, hanno partecipato il ministro dell’Università e della Ricerca, Maria Cristina Messa, e il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani. Dopo il benvenuto di Rino Rappuoli, Gsk Chief Scientist & External R&D, Lorenzo Tarli, responsabile Trd Smart Lab, ha descritto le tappe del percorso che hanno portato alla realizzazione della nuova struttura, gli obiettivi e le caratteristiche del progetto.

Lo ‘Smart Lab’ vuole porre le basi di “una nuova cultura collaborativa a servizio dell’innovazione. Oltre all’importante investimento realizzato dalla casa madre, dietro il Trd Smart Lab c’è, prima di tutto, una visione completamente nuova di concepire e strutturare il lavoro all’interno di un ambiente di ricerca secondo una cultura di condivisione degli spazi, degli strumenti e del know how. Oltre l’80% della superficie utile del nuovo edificio è occupata da laboratori, uffici e ambienti di collaborazione”, sottolinea Gsk presentando la novità.

Lo spazio di lavoro è aperto – non assegnato e standard per tutti i membri del personale – indipendentemente dal ruolo o dall’attività svolta. Questi, tra gli altri, sono i requisiti necessari per essere certificati come Smart Lab in Gsk: uno spazio flessibile e facilmente adattabile per soddisfare le mutevoli esigenze della ricerca e per fornire un ambiente in cui la scienza possa prosperare al meglio. Lavorare in spazi comuni consente una maggiore visibilità sui progetti, migliorando la comunicazione e l’interazione tra i diversi gruppi di ricerca all’interno di uno stesso dipartimento; favorisce modelli operativi comuni di gestione delle piattaforme; ottimizza l’utilizzo delle apparecchiature, che sono tutte condivise, evitando duplicazioni e sotto utilizzi.

“L’inaugurazione del nuovo Trd Smart Lab – ha detto Rino Rappuoli – è specchio di quanto Siena e Rosia restino asset strategici per il nostro gruppo, su cui Gsk continua ad investire con una visione di lungo periodo. Il nuovo Trd Smart Lab è stato concepito con un’ottica inclusiva, capace non solo di creare nuovi modelli di cooperazione tra le diverse funzioni aziendali, ma anche di aprirsi all’intero ecosistema dell’innovazione, diventando catalizzatore di nuove idee e stimoli in un’ottica di vera open innovation. Durante il periodo pandemico abbiamo visto quanto sia fondamentale la condivisione di know how e quanto la messa in comune di dati, idee e modelli garantisca l’evoluzione della ricerca scientifica”.

”Siamo orgogliosi di celebrare l’apertura a Siena di questi laboratori di nuova generazione. Qui gli scienziati avranno accesso flessibile a molteplici spazi, condivideranno sempre più conoscenze, strumenti e risorse. Lavoreremo sempre più insieme. In questo ambiente sarà più facile essere competitivi e all’avanguardia nell’innovazione, mettendo sempre i nostri pazienti al primo posto”, ha evidenziato Lorenzo Tarli.

“Sono molto felice di essere qui per diversi mo’smart’ tivi, perché raccontiamo una storia diversa, di una multinazionale che ha scelto di investire qui e di un territorio italiano che è pronto ad accogliere questi investimenti”, ha sottolineato la ministra dell’Università e Ricerca, Maria Cristina Messa. “Nell’edificio che inauguriamo si promuove la collaborazione, l’open innovation anche grazie” al fatto che è “situato vicino ad altre strutture che fanno ricerca, per avere una combinazione di competenze estremamente positiva. Perché – ha osservato ancora Messa – in questo luogo non avete mai smesso di fare ricerca dando dimostrazione di quanto possa dare alla società”.

Per anni una ‘cenerentola’ nel nostro Paese, “la ricerca va finanziata, organizzata, incentivata non solo con i finanziamenti. I ricercatori spesso lottano con un problema di sottofinanziamento e di un aspetto culturale un po’ atavico di differenza tra ricerca di base e ricerca applicata. Spesso si fatica a valorizzazione i risultati della ricerca pubblica anche per una serie di paletti che nel tempo sono stati messi”, ha detto Messa.  “Promuovere un sistema della ricerca è quello che invece ha potuto fare questo governo grazie ai finanziamenti e alle riforme, tra cui una delle più interessanti è sicuramente quella per promuovere la mobilità nell’ambito di una progettualità di ricerca”.

ABBIAMO UN'OFFERTA PER TE

€2 per 1 mese di Fortune

Oltre 100 articoli in anteprima di business ed economia ogni mese

Approfittane ora per ottenere in esclusiva:

Fortune è un marchio Fortune Media IP Limited usato sotto licenza.