Super mammografia per scovare i tumori ‘invisibili’

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Una mammografia ‘potenziata’ con un mezzo di contrasto, per individuare anche i tumori al seno ‘invisibili’. Grazie a un mammografo digitale di ultima generazione si possono scovare tumori al seno che finora sfuggivano a una normale mammografia.

La novità arriva da uno studio pubblicato sul Journal of Personalized Medicine, condotto dal dottor Pierluigi Rinaldi, attualmente in servizio presso il Mater Olbia Hospital, docente all’Università Cattolica e radiologo presso l’Uoc di Radiologia e Neuroradiologia della Fondazione Policlinico Universitario Agostino Gemelli Irccs diretta da Cesare Colosimo.

Questo nuovo esame, meno costoso, integra la mammografia convenzionale e potrebbe affiancarsi alla risonanza magnetica o sostituirla nei casi in cui sia controindicata, in molte indagini di oncologia senologica, per esempio per scovare i tumori occulti del seno o per delimitare con precisione i margini di una neoplasia prima dei trattamenti chirurgici.

“L’Unità operativa di diagnostica e interventistica senologica del Mater Olbia Hospital – spiega il dottor Rinaldi – dispone fin dal maggio 2019 di un mammografo digitale di ultima generazione per l’acquisizione di mammografie con mezzo di contrasto”.

“La mammografia con mdc è una metodica di recente introduzione”, aggiunge Rinaldi, “che combina le immagini mammografiche tradizionali con le informazioni derivanti dalla somministrazione di mdc iodato analogamente alla risonanza della mammella con mezzo di contrasto”.

Si tratta di un esame ben accettato dalle pazienti, che dura pochi minuti e viene eseguito in sala mammografica. Rispetto alla risonanza costa meno per vari motivi (per il mdc, per le apparecchiature meno sofisticati, per i tempi di durata dell’esame – 7-10 minuti contro 18-25 minuti della risonanza).

“In questi tre anni di attività, insieme alla collega del nucleo della Radiologia del Mater Olbia hospital Melania Costantini, abbiamo sperimentato le potenzialità offerte dalla mammografia con mezzo di contrasto nella diagnostica senologica, giungendo alla conclusione che l’accuratezza diagnostica è simile a quella della risonanza magnetica con mdc, in accordo con i dati della letteratura. In totale abbiamo eseguito circa 150 procedure” con il mammografo digitale, sottolinea il dottor Rinaldi.

Con questa casistica gli esperti hanno potuto vedere che la mammografia con mezzo di contrasto permette di avere le stesse informazioni morfologiche di una mammografia standard e contemporaneamente informazioni funzionali relative a alterazioni della vascolarizzazione. In pratica, “permette di identificare lesioni tumorali individuando la ipervascolarizzazione patologica, cioè la crescita anomala di vasi sanguigni tipica della neoangiogenesi tumorale”, spiega il ricercatore.

Questa mammografia di ultima generazione può essere usata per diagnosticare il tumore occulto della mammella, ovvero un tumore metastatico di origine mammaria diagnosticato mediante biopsia di una metastasi (generalmente un linfonodo patologico del cavo ascellare o più raramente di una lesione ossea) e il cui primitivo mammario è invisibile quindi occulto a tutte le metodiche di imaging senologico. Inoltre, conclude, “dai preliminari dati presenti in letteratura e dai dati raccolti nella nostra esperienza la mammografia con mezzo di contrasto, è capace di identificare lesioni con ipervascolarizzazione e, quindi, consente una più accurata stadiazione locale dei tumori lobulari invasivi per ottimizzare i trattamenti chirurgici e ridurre il rischio di recidive”.

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